Allo scadere dell’anno, periodo di consuntivi e buoni propositi da palesare per l’avvenire, siamo in grado di affermare ragionevolmente che il lavoro svolto di concerto tra la pubblica amministrazione, i produttori, gli esperti del settore e l’ Associazione ProPapilla, nonché la pertinenza dell’idea da noi perseguita con determinazione in questi ultimi anni, abbiano portato alla consacrazione del nostro brand come tra i più significativi e rappresentativi del meridione.
I dati di recente resi noti sull’incremento registrato in fatto di esportazione in Puglia (che vede la nostra regione reagire all’avversa congiuntura economica internazionale e superare gli standard pre-crisi del 2008), che in larga misura riguarda il comparto alimentare e vitivinicolo, dimostrano che difficilmente si sbaglia a puntare sulla promozione di ciò che è di qualità, che incarna tipicità ed è legato ad un territorio, alla sua storia e alla girandola di emozioni in grado di suscitare.
Negli anni abbiamo fortemente creduto che dare un’identità ai nostri prodotti enologici fedele al rispetto delle tradizioni e focalizzare su questo aspetto ogni attenzione, ci avrebbe premiato se fossimo riusciti a convogliare nel progetto i più coscienziosi, amorevoli e competenti produttori di vino, se le amministrazioni pubbliche con la forza della loro azione politica ci avessero permesso di realizzare i nostri sogni e se fossimo riusciti ad appassionare, ancor prima che i consumatori, chi del vino si occupa, parla, fa cultura e opera di diffusione.
Ed è proprio così che è andata. I nostri produttori non perdono occasione per confermare il livello di specializzazione raggiunto nell’arte di vinificare; la regione Puglia è più che mai impegnata nell’esportare le proprie ricchezze in ogni dove perché possano essere riconosciute ed apprezzate e i nostri collaboratori, grandi esperti e comunicatori del vino, hanno completato l’opera col forte impatto che d’autorità producono nel nostro settore che difatti gli attribuisce crescente credibilità.
L’intenzione di estendere Radici al restante comparto del sud Italia e di diffonderne la filosofia anche in quelle regioni, si è rivelata una scelta di successo e con estrema soddisfazione abbiamo contato il gran numero delle adesioni al nostro programma pervenute anche dalla Basilicata, Calabria, Campania, Sicilia. La stampa nazionale ed estera ci ha tributato grandi onori e concesso ampio spazio, sul web spesso e volentieri siamo citati ad esempio e chiamati a partecipare a confronti a tema; aver presenziato all’European Wine Blogger Conference ha dato grande risonanza alla nostra voce in tutto il mondo e partecipare a illustri vetrine internazionali ha fatto sì che si radicassero in determinati paesi la consapevolezza della nostra qualità, il gradimento dei nostri vini e il forte interesse da parte dei wine buyer.
In Italia la formula dinamica del progetto Radici del Sud che coinvolge e si rafforza col contributo di ristoratori d’assoluta eccellenza, esperti dell’accoglienza turistica e divulgatori della conoscenza enologica, offre un campionario completo e quanto mai accattivante delle migliori risorse enogastronomiche e ambientali del Sud Italia.
Ergo, continueremo su questa strada e rafforzeremo il segnale già distinto che siamo fin da adesso in grado di modulare. Alle irrinunciabili risorse di Luciano Pignataro e Franco Ziliani che ci guidano e supportano anche dagli illustri pulpiti dei loro frequentatissimi blog, si affiancheranno a breve dalla Sicilia l’arcinota sommelier ed organizzatrice d’eventi Francesca Tamburello che ha naturalmente sposato la nostra causa e il calabrese Giovanni Gagliardi (www.vinocalabrese.it) altrettanto ben conosciuto come estroverso ed appassionato alfiere della sua regione.
Sul nostro sito approfondiremo la conoscenza dei vini di Radici attraverso la concessione di spazi sempre più ampi deputati alla loro disamina, dove sia possibile partecipare e beneficiare del contributo di ogni appassionato desideroso di intervenire. Saranno apportate alcune migliorie al Festival del vino da vitigno autoctono, Radici del Sud allargherà i propri ambiti ad altri vitigni finora mai presi in considerazione , il Magliocco della Calabria, il Nerello Mascalese della Sicilia e il Nerello Cappuccio e il Fiano della Campania: un ulteriore passo verso l’estensione più ampia possibile ad ogni forma di eccellenza del nostro settore e possiamo già annunciare che altre novità renderanno più proficua ed interessante la partecipazione di quanti interverranno.
Di qui a breve ripartiranno le nuove iniziative per il 2012 che prendono il nome di “Aspettando Radici del Sud”, un programma di eventi itineranti preliminari al festival che si svolgerà dal 7 al 10 giugno p.v. In ciascuna regione del sud organizzeremo incontri ed attività volti a diffondere e ad approfondire la conoscenza delle realtà legate ai vini da vitigno autoctono delle altre regioni vicine.