Mer. Dic 18th, 2024

La Campania del buon mangiare e del buon bere continua a raggiungere primati. Gennaro Esposito, chef della Torre del Saracino di Vico Equense, ottiene il riconoscimento della guida ai ristoranti del Gambero Rosso come miglior cuoco dItalia. Esposito, 36 anni, segno dell’ariete, “e così gli amanti degli astri potranno trarre tutte le conclusioni del caso sul mio carattere. Io , che non me ne intendo, posso dire di essere tenace, al limite dell’ostinazione, orgoglioso, al limite della permalosità, umorale, senza limiti. Così parla di sè chi oggi può vantare di essere il cuoco più gettonato dai “gastronauti” italiani. “Gli odori della cucina ( gli entusiasti li chiamano profumi ) me li porto addosso fin da bambino, merito di mia madre, che mi ha insegnato tempi e discipline di questo lavoro”.

Dopo la scuola alberghiera, esperienze in giro per l’Italia e l’Europa, di cui la più importante sicuramente quella da Vissani, che con le buone, ma più spesso con le cattive, gli ha trasmesso il rispetto, l’amore e la sensibilità per le grandi materie prime. Ma chi è nato a Vico Equense e l’orizzonte è la montagna verde del Faito e il mare blu profondo del Golfo di Napoli, vuole tornarci ed anche Gennaro il lavoro e gli affetti li ha cercati in patria, insieme a Vittoria, “prima amica di feste ed emozioni adolescenziali, poi compagna di viaggio in  questa avventura che continua ancora”.

E’ il 1992 e nasce “La Torre del Saracino”. Da allora è una storia di conoscenza  e consapevolezza, attraverso soprattutto il confronto continuo con le esperienze di colleghi. Il ristorante è nel borgo marinaro di Seiano e dispone di due sale: una ospitata all’interno di una torre di avvistamento saracena, l’altra nel corpo rustico elegantemente ristrutturato; utilizza inoltre due piccoli terrazzi che si affacciano direttamente sul mare. La cucina ha conquistato la Stella Michelin e si può definire tipica, legata ai prodotti del territorio, con combinazioni che ricercano l’originalità, con piatti di ottimo livello. La ricerca di un servizio agli ospiti al passo con le proposte più qualificate a livello internazionale si esprime anche con una fornitissima carta dei vini, che comprende i migliori italiani, europei e del nuovo mondo, con circa 1.000 etichette selezionate.

Un altro momento determinante nella formazione professionale di Gennaro Esposito: l’incontro con Alain Ducasse. Si sa che, a volte, le cose capitano per fortunate casualità e così al “Maestro”, in vacanza a Positano in uno degli alberghi più belli del mondo, parlano di questo ragazzo e della sua cucina dai profumi mediterranei. Così racconta Esposito: “Ancora non so bene come sia successo, ma di lì a poco mi sono trovato nelle cucine del Louis XV a Montecarlo e del Plaza Athénée a Parigi, dove ho capito che cosa significhi la perfetta organizzazione del lavoro e l’attenzione maniacale ai dettagli”.

Nel 2003 la Gennaro è promotore della “Festa a Vico”, dove tutti gli amici chef per tre giorni abbandonano le loro realtà e diventano cittadini onorari di Vico Equense. In questi anni non sono mancate le gratificazioni professionali: una stella Michelin dal 2001, tre forchette del Gambero Rosso dal 2003, il riconoscimento dell’Espresso quale migliore ristorante campano nel 2006. Ma la soddisfazione maggiore, dichiara, “è che ho potuto fare la vita che volevo, grazie anche e soprattutto all’apprezzamento ed al sorriso di tutti coloro che hanno condiviso con me qualche ora della loro vita. Ho voluto lasciare per ultima la partecipazione, fin dal 1999, alla associazione dei “Jeunes Restaurateurs d’Europe” perché mi ha dato, forse, una soddisfazione ancora maggiore dei pur importanti riconoscimenti ufficiali. Perché mi ha fatto conoscere giovani colleghi di tutta Europa, perché mi ha fatto capire come i confini o i paletti siano un inutile sovrastruttura mentale. Perché mi ha fatto crescere ben oltre la sfera professionale”.

Di Alessandro Tartaglione

Direttore Responsabile di Campania Slow | Contatto Facebook: http://www.facebook.com/a.tartaglione

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