Il Consorzio Agrario Interprovinciale di Salerno, Napoli e Avellino riparte dal piano di rilancio con il quale punta all’ordinarietà. E lo fa in grande stile, gettando il primo mattone alla presenza della filiera istituzionale che, al completo e con entusiasmo, si è riunito oggi (lunedì 14 febbraio) presso la sede di Atripalda in occasione del convegno ‘Consorzio Agrario: opportunità di rilancio per l’agricoltura’: Cosimo Sibilia, presidente della Provincia di Avellino, Luigi Cesaro, presidente della Provincia di Napoli, Mario Miano e Raffaele Coppola, rispettivamente assessori all’Agricoltura delle Province di Salerno ed Avellino, Vito Amendolara, assessore regionale all’Agricoltura, e Paolo Russo, presidente della Commissione Parlamentare Agricoltura. Assente per impegni istituzionali Edmondo Cirielli, presidente della Provincia di Salerno. Non mancano in sala esponenti dell’associazionismo agricolo e del mondo creditizio. Ad aprire i lavori del dibattito, moderato da Enzo Agliardi caporedattore del quotidiano economico regionale “Il Denaro”, è Giovanni Tomo, Commissario liquidatore del Cai (Consorzio Agrario Interprovinciale), che illustra nel dettaglio il piano di rilancio consortile autorizzato dal ministero dello Sviluppo Economico, con il quale si dà ufficialmente il via libera, dal primo febbraio, alla riapertura dell’ente dopo circa un anno dalla chiusura e dalla sostituzione del commissario liquidatore. “Quando sono subentrato, il 30 marzo 2010, ero consapevole della difficoltà dell’incarico – spiega Tomo -. Ma dopo dieci mesi di impegno duro, grazie alla collaborazione di tutti, ho potuto verificare cosa fare per il rilancio di una struttura storica nata alla fine dei primi del 900”. Ma in che modo il Cai è pronto a ritornare sul mercato? “Innanzitutto – continua Tomo – abbiamo affrontato i nodi dei nuovi assetti organizzativi del personale e dell’inagibilità della sede. Il nostro intento è quello di innovare nella tradizione”. Tre le logiche del rilancio: una concreta ipotesi di lavoro, garanzie (a riguardo si immagina una nuova formula contrattuale che blindi i problemi del passato), un’attività di reportistica periodica immediata (settimanale) al Ministero per fermare le attività se le cose non dovessero andare bene. “Abbiamo messo la nave in acqua – conclude Tomo – ora la dobbiamo mettere in sicurezza uscendo dal concordato. Il futuro è tutto da scrivere. Il Cai c’è. Sta crescendo. Ma per funzionare davvero ha bisogno del contributo di tutti”. Un progetto che già appassiona molti attori del territorio. Il presidente della Provincia di Avellino, Sibilia, parla del Cai come di “un’eccellenza del territorio” e si dice pronto ad una “vicinanza doverosa che si manifesterà nei fatti”. Identità e qualità sono le linee guida da cui ripartire per il presidente Cesaro, che parla della “necessità di collegare alla tradizione agricola anche il turismo” e di operare “attraverso un patto tra pubblico e privato per rilanciare l’industria agroalimentare”.
Pensare a qualcosa di più per il Cai, utilizzando la programmazione regionale con il supporto delle altre istituzioni e della “rete”, è il messaggio dell’assessore regionale Amendolara. “Questo – spiega – è il primo consorzio regionale che si avvicina all’ordinarietà nella regione più commissariata d’Italia e d’Europa”. L’esponente della Giunta Caldoro sottolinea che le risorse a disposizione per il settore ci sono: “Psr, Pif, Pirap mettono sul piatto 450 milioni di euro in questa regione. Ma è necessaria una governance istituzionale ed imprenditoriale capace di mettersi insieme per sfruttare questa opportunità”. Per l’assessore all’Agricoltura di Salerno Miano, anche se la politica consegna al territorio campano strumenti importanti “c’è la necessità di fare rete per scrollarsi di dosso l’idea fallimentare in questo territorio”. Una chiamata alla quale non può non rispondere il sistema del credito, come evidenzia l’assessore Coppola: “Le banche sono imprenditori e non si può più tollerare che si diano soldi solo a chi ce l’ha. La politica deve sollecitare il sistema bancario in questa direzione”.
Infine, è il presidente della Commissione Parlamentare Agricoltura Russo a tornare sul nuovo percorso del Cai e ad esprimere il suo apprezzamento. “Qui abbiamo una straordinaria opportunità: uno strumento potenziale per gli agricoltori delle tre province. Ma il consorzio deve essere anche il luogo dove dibattere della programmazione delle attività. Perché l’ambizione è diventare punto di riferimento e modello per gli altri consorzi”. Prossimo obiettivo, cominciare a misurarsi sul fatturato.