Intervistiamo il sommelier Piero Gabriele, casertano e responsabile comunicazione di AIS Campania dal 2018.
La Pandemia ha ucciso la convivialità e quindi anche il mondo della sommelerie e del vino in genere ne ha risentito molto, cosa state facendo come AIS per mantenere i rapporti con gli associati e i discenti dei corsi?
La pandemia ha fatto ben più di questo purtroppo, ha messo in discussione l’essenza stessa dell’essere umano cioè la tendenza all’aggregazione, che è alla base della costruzione di una società civile. Questa premessa è fondamentale per comprendere come l’adozione delle misure straordinarie per contrastare il diffondersi del contagio abbiano avuto un effetto dirompente non solo sui settori oggetto delle misure stesse ma a cascata su un intero modello di sviluppo legato ad una rete sociale sempre più ampia e interconnessa. La sommelerie come la ristorazione e tutto il comparto dell’accoglienza e quello enogastronomico campano non ne è rimasta esente.
AIS Campania ha affrontato la crisi in maniera differente: durante la prima chiusura cominciata a marzo siamo rimasti in costante contatto con tutti i nostri soci e i nostri corsisti. Attraverso il nostro corpo docente abbiamo offerto sessioni di approfondimento sui temi trattati in aula, simulazioni, test e approfondimenti tematici; tutto a titolo assolutamente gratuito per i soci.
Non trovi che l’online, risolutivo in altri mondi, possa essere solo un surrogato e un completamento per questo tipo di attività?
Sono d’accordo in parte. Le opportunità del digitale se ben interpretate possono essere un incredibile potenziamento per il percorso professionale che noi offriamo.
Ti faccio un esempio: durante questo secondo blocco AIS Campania ha reagito all’istante forte della grande palestra della primavera scorsa. Abbiamo convertito i corsi in modalità a distanza per la parte teorica senza intaccare il complesso calendario regionale delle lezioni. Abbiamo così evitato un nuovo “distacco” dall’attività formativa da parte dei nostri corsisti che hanno potuto utilizzare il maggior tempo libero a disposizione per concentrarsi sulla parte puramente “accademica” relativa allo studio del vino.
A partire da gennaio 2021 e quando ovviamente ci sarà consentito, rientreremo in aula per recuperare la parte “laboratoriale” delle degustazioni dei vini e degli abbinamenti, saranno organizzate come dei veri e propri mini eventi e dove verrà ricapitolata la parte teorica. Insomma raddoppieremo le occasioni di studio e approfondimento per chi ci ha dato fiducia iscrivendosi ad uno dei nostri corsi.
Tanti eventi annullati per le restrizioni anticovid, ma la macchina Ais immagino sia pronta a ripartire in ogni momento. Cosa bolle in pentola per il 2021 in Campania?
Hai ragione, siamo pronti e super carichi. Siamo pronti con la programmazione dei corsi, quelli sospesi e quelli nuovi; 1 minuto dopo che avremo ricevuto il via libera dalle istituzioni riapriremo in presenza tutti i corsi. Nonostante la chiusura infatti la domanda di cultura del vino e del cibo è ulteriormente cresciuta in questi mesi e sentiamo forte l’entusiasmo e la voglia di ricominciare da dove abbiamo interrotto. Voglio spendere qualche parola sul progetto nato proprio nelle prime settimane della pandemia: il progetto FILIERA frutto della collaborazione anche con Regione Campania e con i Consorzi di Tutela ha come finalità quella di favorire la interconnessione tra tutti i componenti della filiera produttiva.
Nella prima fase abbiamo acquistato e spedito i vini delle cantine campane nelle case non solo dei soci ma anche di semplici cittadini appassionati di vino, mettendo in piedi dei veri e propri tour virtuali dei territori con l’ausilio di video e immagini realizzate dagli stessi produttori, sempre presenti durante le videoconferenze. Finora abbiamo “visitato” 30 cantine da tutte e 5 le province.
Filiera continuerà anche per tutto il 2021, il prossimo evento è previsto per la fine di gennaio 2021 con il secondo giro sui vini di Caserta, non solo con la modalità a distanza: la seconda fase del progetto infatti prevede una galassia di eventi in presenza direttamente sui territori di origine dei nostri prodotti di qualità, articolati tra produttori, enoteche, ristoranti e luoghi di cultura destinati al turismo; insomma porteremo con noi le persone lungo tutta la “filiera” appunto delle produzioni enogastronomiche campane per favorire una spinta forte alla ripresa.
Durante il 2021 ripartirà anche l’altro grande progetto di AIS Campania, Campania100 un format itinerante, progettato per la diffusione in contesti di prestigio esterni per la diffusione e promozione della cultura campana. Il format porta in degustazione i vini campani, declinati in ampiezza e profondità di annate, nelle grandi città italiane e non solo. Verona e Firenze sono state le prime tappe con un riscontro di pubblico e interesse incredibili, prima del forzato e brusco stop. Il calendario anche in questo caso è già tracciato e pronto per essere riattivato.
Il 2021 vedrà infine anche un nuovo grande progetto tutto dedicato all’accoglienza e al turismo ma non posso anticipare nulla prima del lancio ufficiale.
In questo periodo hanno sofferto soprattutto le piccole aziende vitivinicole familiari non legate alla gdo, la ripartenza Ais comincia da loro?
Più che cominciare direi ricominciare. Come sai la missione di AIS oltre quella di qualificare la figura e la professione di Sommelier è anche di valorizzare la cultura del vino, dei prodotti alimentari tradizionali e tipici, della gastronomia. Abbiamo sempre puntato il nostro faro sui piccoli produttori custodi di grandi tesori enogastronomici e sarebbe impossibile oltre che un delitto non ricominciare proprio da loro.
Quali i Consigli per la tavola di Capodanno in 5 etichette di rosso campano?
Il mio primo suggerimento è di esplorare le denominazioni di origine e le indicazioni geografiche campane. Aglianico, fiano, greco, falanghina sono nomi di uve e da sole rischiano di perdere significato in relazione ai territori. Le denominazioni invece legano le uve ai territori permettendo così un racconto complesso, divertente e suggestivo dei luoghi dove per tradizione e vocazione i produttori con quelle uve realizzano le migliori espressioni possibili.
Mi hai chiesto dei rossi: un gioco divertente potrebbe essere indagare le espressioni del re dei vitigni campani l’aglianico, nelle diverse zone di produzione. Taurasi docg con il suo carattere austero e longevo, specie nel quadrante sud fino a Montemarano; Aglianico Del Taburno Docg (biotipo aglianico amaro) potente e dal carattere più caldo e disponibile, il Falerno del Massico Doc (nella versione con aglianico e piedirosso) con il suo bagaglio di storia millenaria; e ancora le espressioni di aglianico nelle interpretazioni della DOC Vesuvio e quelle immediate e fruttate della DOC Cilento.
Ma non voglio lasciarti con un tratto monotematico per cui suggerisco anche dei rossi più leggeri, in alcuni casi anche da pesce, come le DOC Ischia Per’ e Palumm a base piedirosso o i magnifici Campi Flegrei Doc sempre a base piedirosso; ancora le bellissime espressioni della DOC Costa d’Amalfi con le sue intriganti sottozone.
Insomma c’è da stappare tanto nella Campania del vino, un universo ampio e inebriante fatto di vitigni autoctoni in terroir unici.