A Tufo presso cantina SanPaolo, la realtà campana dei vignaioli leccesi Claudio e Alessandra Quarta.
Abbiamo avuto il privilegio di partecipare, il 9 agosto, alla edizione 2020 di Calici di Stelle presso CantinaSanpaolo a Tufo, una delle tre cantine di Claudio e Alessandra Quarta. Un realtà vitivinicola a cavallo tra Irpinia e Sannio, fortemente voluta e sviluppata dalla famiglia Quarta in questi anni, a completamento della spettacolare ascesa delle due cantine salentine, Emera e Moros. La grande Emèra di 80 ettari appartenuta in passato allo statista di inizio novecento Francesco Saverio Nitti, ha a dimora vitigni di Primitivo, Negroamaro e Fiano di Puglia, ma anche Syrah, Merlot, Cabernet Sauvignon e Chardonnay. La piccola chicca Moros a Guagnano, posto mitico del Salice Salentino Dop, è dove viene praticato il motto: una cantina, un vitigno, un vino, infatti qui si produce solo il Moros, la cui prima etichetta del 2012 è ormai oggetto di collezione nel mondo dei wine lovers.
Cantina SanPaolo in Campania innanzitutto è l’omaggio alla grande qualità della bacca bianca irpina ( ma senza dimenticare l’Aglianico) , il Greco, il Fiano, la Falanghina, che hanno condotto la famiglia Quarta fuori dalla Puglia per selezionare tra Tufo, Lapio, Candida, Taurasi, Castelfranci, vigneti in parte di proprietà ed in parte di proprietà e in parte con gestione congiunta.
Il Gruppo Claudio Quarta Vignaiolo è oggi una delle rarissime realtà del vino estese su due regioni del sud, partendo dal meridione, una comunità di valori inclusiva, colma di cultura , allegria, sostenibilità ambientale e solidarietà che Claudio e la in gambissima figlia Alessandra conducono con passione e competenza.
Una storia incredibile c’è dietro la creazione del brand Claudio Quarta Vignaiolo, che prese il via appunto 15 anni fa, con il cambio di vita di un grande scienziato ed imprenditore delle biotecnologie a livello mondiale, Claudio Quarta, la cui impresa, in questo settore, fu tra le prime ad essere quotate al Nasdaq di New York; la sua rivoluzione personale e della famiglia, il ritorno alla terra dei genitori in Puglia mettendo alle spalle sia Como che Philadelphia, l’abbandono dei successi dell’impresa e della ricerca mondiale per rifugiarsi a valorizzare il suo Salento e le vigne ma non solo, sono ben raccontati nel libro di Laura Donadoni “ Come il Vino ti cambia la vita” per Cairo Edizioni.
In tutto ciò la Campania, patria mondiale della biodiversità vitivinicola, non poteva mancare negli obiettivi di chi sa che i valori del sud vanno declinati, anche nel mondo del vino, ben oltre i confini regionali, e l’ ambizione di Claudio, perseguita magistralmente da Alessandra, ha trovato casa a CantinaSanpaolo dal 2006, dove ai 700 metri di località Torrioni trovano albergo con loro e tante opportunità il sapere ed il lavoro della comunità locale di Tufo e dei comuni circostanti del magnifico areale del Greco di Tufo Docg.
Calici di Stelle 2020, in una cena evento solo in cantina e non con festa in paese, viste le restrizioni, ha fatto vivere l’emozione enologica di questo territorio e ripercorrere le tappe dello straordinario, singolare, affascinante, purtroppo o per fortuna “unico” viaggio nel vino di Claudio Quarta Vignaiolo, che ha segnato, nel 2018, anche una creazione di gran successo, con al centro uno dei simboli mondiali di Napoli e della Campania: la creazione dei vini di Totò, bianco e rosso, con l’utilizzo di vitigni autoctoni campani, non solo sanniti e irpini, ma anche casertani, come il Casavecchia e napoletani come il Piedirosso. Un progetto che ha avuto l’impegno e la soddisfazione degli eredi del grande Totò come Elena De Curtis e che conferma anche la vasta creatività e capacità di scommettere su tradizione e innovazione senza paura, come puntare ancora, in questo 2020, col lancio del Passito di Coda di Volpe Foxtail, ultima creazione tutta campana di Claudio Quarta Vignaiolo.
Durante l’evento, con la competenza nel lavoro, unita alla solità umiltà e dolcezza di Alessandra Quarta, abbiamo avuto modo di degustare, tra gli altri, il Greco di Tufo Docg 2018, una delle maggiori espressioni dell’areale in un magnum da un litro e mezzo di sontuosa complessità disvelante un affinamento di un anno sur lie, quella sosta sui lieviti che ha contraddistinto il cambiamento dei grandi bianchi di struttura col mantenimento del vino a contatto con il sedimento di lieviti morti a fine fermentazione alcolica. Se questa etichetta è di certo una delle ammiraglie dell’azienda, il gusto vero dell’Irpinia lo si percepisce anche nella versione base del Greco di Tufo prodotto qui.
Il “balcone” sull’ Irpinia della Terrazza della Cantina San Paolo vale da solo il giro in chiave di meta enoturistica, il tramonto che si rimodula declivio per declivio dei colli e monti intorno Avellino aiuta l’attesa della cena. Ai fornelli, o meglio al caratteristico Pentolo gigante, non poteva che esserci un altro interprete di questa stupenda e colta Irpinia, ovvero lo Chef Giovanni Mariconda, un piacere discutere con lui di cultura del cibo, scelte del consumatore, etica del lavoro in cucina. Da Giovanni due interpretazioni col fusillone di La Rustichella.
Nel sito aziendale di Claudio Quarta Vignaiolo tutte le etichette tra Puglia e Campania ed una carrellata sui tanti progetti messi in campo. https://claudioquarta.it/