Secondo appuntamento per RipartiamoRosè presso il ristorante Pane&Acqua Bistrot di Vaccheria di Caserta, un locale dotato di una ampia terrazza che rende possibile eventi seppur a numero chiuso e su prenotazione in cui si può anche godere della frescura serale delle alture di San Leucio. Dopo il primo appuntamento del 25 giugno, abbiamo tenuto il secondo il 9 luglio, con diversi rosati di altre aziende, in modo da disegnare un vero e proprio viaggio nei vini rosati della Campania che accompagnerà questa estate. Ora dopo il secondo appuntamento possiamo dire che già tutte le province sono state rappresentate, infatti nell’ultimo evento è stato il turno anche di Napoli ed Avellino che non erano presenti alla prima degustazione I vini erano tutti della vendemmia 2019. Ma anche tanti vitigni diversi; se la prevalenza è l’aglianico, anche in blend, sono passati per la rassegna il pallagrello,il casavecchia, il primitivo e il piedirosso. Con il Sommelier Salvatore Landolfo abbiamo presentato in ordine:
Munazei- Vesuvio Doc Lacryma Christi Rosato-Casa Setaro ( Trecase)
Sembrava di vederli quei Munazei, i magazzini degli antichi vignaioli del Vesuvio che ancora si possono ammirare a Trecase a Casa Setaro, azienda protagonista dell’enoturismo sul vulcano. Il Lacryma Christi proposto in rosa è parte della fortunata linea appunto denominata Munazei. All’esame visivo avvertiamo un netto colore cerasuolo che ci apre all’olfazione di rosa canina e geranio, per poi alla beva scoprire una piacevole nota fruttata in cui spicca l’ agrume e una densa mineralità vulcanica. Una buona persistenza per una fresca acidità.
Il Munazei, tutto Piedirosso a piede franco nelle alture del Tirone della Guardia a circa 300 mt s.lm, è il frutto piacevole di una selezione manuale delle uve ( e sappiamo la difficoltà di quelle zone “eroiche”) per una macerazione sulle bucce che non supera le 6 ore per poi lasciare l’opera allo sgrondo del mosto fiore e fermentazione a temperatura controllata per 20 giorni. L’affinamento è in acciaio per 6 mesi seguito da quello in bottiglia per 2 mesi.
Albarosa -Aglianico del Taburno DOCG –Cantina del Taburno ( Foglianise)
Dalle alture del Vesuvio si va verso il Sannio, nel versante orientale del Taburno Camposauro con Albarosa, il rosato fermo della antica e prestigiosa cantina del Consorzio agrario di Benevento con sede a Foglianise. Albarosa è ottenuto da uve di Aglianico per il 90%, e Sangiovese e Merlot 10%. Notevole la presenza di aromi floreali freschi, il sangiovese ed il merlot domano l’intensità dell’ aglianico che spesso si fa sentire anche nei rosati, non disperdendo comunque la sua freschezza. Di certo persistente. La raccolta è manuale, per una vinificazione in bianco delle uve che vengono sottoposte ad una pressatura soffice, segue poi una fermentazione alcolica a temperatura controllata; gran parte di questo rosato, come altre etichette della cantina, va sulle tavole americane con grande successo e….non dimentichiamo che…. con poco più di 5 euro possiamo portare a casa una Docg.
Petali -Roccamonfina IGP Rosato Primitivo-Regina Viarum ( Falciano del Massico )
Ritorniamo verso il mare, il litorale domitio che ospita la terra del Falerno con il comune di Falciano del Massico, vera e propria capitale del Primitivo, in un vigneto allevato con metodi biologici che, spiega la proprietaria di Regina Viarum, Amalia Angelino, permette anche di produrre Petali, il rosato color buccia di cipolla della azienda falcianese. Qui si avverte nitido un saporito aroma di lampone e ribes, in un primitivo che, provenendo dalla Puglia storicamente anche in queste lande, svela tutte le sue immense qualità anche nel rosato. In Cantina si attua una fermentazione in serbatoi acciaio inox, poi un’affinamento di 6 mesi in acciaio e per finire 2 mesi in bottiglia. Regina Viarum continua la sua strada ormai ventennale, lungo appunto l’Appia, ricordando che con Petali è stata tra le primissime aziende a trarre rosato da questo vitigno nella zona del Falerno, una sfida sicuramente vinta.
Sciròcco– IGP Terre del Volturno Casavecchia Rosato – Sclavia ( Liberi)
Rimaniamo in provincia di Caserta ma ci spostiamo nelle Terre del Volturno, nell’areale del Casavecchia Dop, qui, l’azienda agricola Sclavia, 500 mt s.lm. a Liberi, è ormai una delle realtà più affermate nel panorama Pallagrello e Casavecchia, non solo in bianco e rosso ma anche in rosa, con l’intento anche di scalare le vette della critica mondiale del settore, e si è sulla buona strada se pensiamo che nel bicchiere abbiamo la versione 2019 di quella che ha ricevuto, l’anno prima, 85 punti da Robert Parker Wine Advocate; non male davvero per un rosato di Terra di Lavoro arrivare a questi traguardi, senza contare che è indicato anche come Vino Cupido dalla guida Vitae 2020. Scirocco, che prende il nome dal contadino che ritrovò il ceppo della vite di questo vitigno, è per l’appunto un Casavecchia in purezza vinificato in bianco con lenta fermentazione in acciaio e tre mesi di affinamento sulle fecce, con chiarifica in bentonite prima di stare altri 3 mesi in bottiglia. Corpo leggero ma tanti tanti aromi, dalla melagrana alla menta, al rosmarino.
Borgodangelo-Irpinia Rosato Doc – Borgodangelo ( Sant’Angelo all’Esca)
Biagio Santonastaso, winelover e commerciale dell’azienda ci spiega questo aglianico 100% con uve a 400 mt slm, azioni in cantina con una soffice pressatura delle uve intere e separazione del “mosto fiore” fermentazione a temperatura controllata. Di colore rosa corallo brillante con sfumature violacee ed intenso profumo di frutti rossi riconducibili al ribes ed al lampone, risente della vigna ricca di rovi e frutti di bosco e lampone. Più volte premiato in concorsi nazionali per i migliori rosati italiani, è quasi un falso rosso, la sua intensità e persistenza sono però molto piacevoli d’estate e ci consentono di “non dimenticare” le forti emozioni dei rossi d’Irpinia anche ad alte temperatura
Tutte le etichette sono state ben abbinate con i ricchi antipasti del Pane & Acqua Bistrot Napoletano, dalle montanare classiche e con salmone, dalla polpetta di tonno alla selezione di formaggi e salumi.
Crediamo che RipartiamoRosè possa avere ancora altri seguiti in questa lunga,calda ed anomala estate, che non vogliamo trascorrere senza i nostri vini e anche i rosati ci aiutano alla bisogna, valorizzando il lavoro di tante aziende, piccole e grandi che, dalle metodologie per ottenere rosati quasi esclusivamente tramite salasso, ora mettono in campo progetti ad hoc per valorizzare i vitigni d’origine anche in rosa.