In virtù dei decreti e delle ordinanze per contrastare il Covid 19, le autorità hanno giustamente lasciato aperti supermarket, panetterie e salumerie, a questi negozi, ai loro imprenditori e lavoratori siamo tutti grati per il lavoro,non senza tensioni, che stanno affrontando, permettendo all’Italia di poter mangiare senza problemi ogni giorno. Però pare, dalle segnalazioni che riceviamo in giro per il territorio della Campania, che alcune di queste attività abbiano “arricchito” la propria produzione e/o offerta, con prodotti anche abbastanza elaborati afferenti al mondo pizza, pasti veloci confezionati, dolci, anche ben oltre la categoria dei prodotti da forno . Ne è stato esempio di slealtà commerciale e dispregio delle ordinanze, con notevoli assembramenti, la giornata di San Giuseppe, con le zeppole. Alcuni sindaci hanno ulteriormente specificato con proprie ordinanze le disposizioni ed hanno fatto bene, ad es. Torre del Greco, Cesa, Santa Maria CV, disponendo espressamente il divieto. Le autorità ora verso Pasqua devono specificare meglio, se necessario con ordinanze comunali, e quelle regionali e nazionali far capire in modo chiaro : se dolci, pizze e pasti si possono vendere e confezionare allora si riaprano ristoranti, pizzerie, pasticcerie, non al pubblico, ma solo per lavorazione, asporto su prenotazione e consegna a domicilio, altrimenti si dia proibizione a tutti e chi deve fare il pane si limiti a fare il pane, chi deve vendere prodotti confezionati venda quelli e basta. Ristoratori, pizzaioli e pasticcieri, con responsabilità e senso del dovere sono chiusi, alcuni di loro sin da prima delle proibizioni autoritative, ma non possono essere pure frodati da chi occupa spazi di mercato non propri. Per questo è necessario che i cittadini non acquistino tali generi alimentari non necessari ed “abusivi” e segnalino alle autorità tali comportamenti e che le autorità, verso Pasqua, chiariscano ed informino meglio.
Carlo Scatozza