Una malattia, per fortuna, non trasmissibile, con le merci e gli alimenti , ma un mondo in recessione ed in ginocchio per il Coronavirus si fa sentire pesantemente anche sull’agroalimentare; chi è stato a Fruit logistica a Berlino, qualche settimana fa, sa bene che tantissimi buyers cinesi non sono giunti in fiera, se pensiamo che la Cina è il principale importatore di frutta fresca, comprendiamo bene l’impatto anche sulla produzione italiana, per non parlare che nelle ultime ore, la diffusione del virus in Italia, potrà portare ad una frenata di consumi soprattutto nel mondo dei pasti “fuoricasa” e nella problematicità nella gestione di varie aziende, importante quindi che i sostegni al reddito non siano circoscritti alle Cassa integrazioni delle grandi aziende industriali ma che il comparto agroalimentare e della ristorazione, nella sua accezione più vasta, sia debitamente tenuta in considerazione. In Veneto e Lombardia, giustamente, sono già stati sospesi molti mercati agricoli in programma, sarà una giornata nera per agriturismi e ristoranti, per eventi programmati e tutta l’economia che gira intorno. La spesa, nelle aree della zona rossa del lodigiano, viene concentrata in pochi supermarket aperti e, comprensibilmente presi d’assalto, necessario sarà, quindi, correggere le distorsioni dell’approvvigionamento che possono verificarsi in questi casi e reprimere con forza eventuali sciacallaggi sul prezzo che sono già evidenti nel settore degli igienizzanti, amuchina e via dicendo. Folli e e fortunatamente accantonate le ipotesi di “sigilli” ai confini, vera mannaia per le economie italiane e, soprattutto del Nordest. Il rallentamento comunque ci sarà e provocherà anche contraccolpi in regione Campania, nella proiezione delle vendite fuori regione, anche se, come speriamo, il nostro territorio non dovesse comunque diventare un focolaio di infezione. Necessario, comunque, anche in questi giorni, non cancellare nulla, se non disposto dalle autorità, seguire le raccomandazioni ministeriali di igiene accuratamente, collaborare con le autorità. Se ci sentiamo una spossatezza, qualche raffreddore, pur essendo abituati ad andare avanti e a non cancellare appuntamenti e impegni, ora cancelliamoli, un pò di attenzione in più e possiamo comunque non abbandonare, almeno al momento, la possibilità di andare al ristorante e in pizzeria, non aver paura del rider del delivery, frequentare comunque i mercati agricoli in cui siamo usi ad andare, stesso dicasi per eventi, sagre e feste. Speriamo finisca presto.
Carlo Scatozza