Castel Morrone da sempre terra di natura, escursionismo e agricoltura per i casertani e non solo, è stata meta prediletta per la ristorazione “rustica e ruspante” nei decenni passati, ed ora la tradizione vive nel rilancio di diversi punti food in grado di far gustare un’esperienza gastronomica col giusto bilanciamento tra tradizione e necessaria innovazione in cucina; ne è l’esempio la conduzione de Il Frantoio Ducale con lo chef Pietro Leonetti che ci apre le porte, insieme alla sua metà, dell’ala dello storico Palazzo Ducale che ospita il ristorante, con la prospettiva di trascorrere un tempo immersi in un’ epoca antica fatta di elegante ruralità. Scorci suggestivi, arredamento antico e di gusto, per celebrare sia cerimonie importanti che intime serate, oltre a normali spedizioni alla ricerca del gusto: la ritrosia gentile di Pietro si manifesta in sala all’avventore ma non nella cucina in cui prepara pietanze frutto di saper fare contadino, ma anche di tanta ricerca e studio, con l’utilizzo sapiente dei prodotti che offrono i colli tifatini che guardano verso l’alto casertano.
Sempre seguendo la nostra regola poco popolare: niente classifiche o competizioni tra ristoranti, ma solo esperienze e segnalazioni da trasferire al lettore, degustiamo una cucina di sapori equilibrati propri di chi in cucina ci sa fare con lavoro e approfondimento, iniziando con una entree di spiedini di suino al pistacchio con broccoli e cicoria, facendo seguire una gioia dell’inverno, con la zuppa di farro, fagioli quarantini, porcini e castagne, un assaggio di consistente Genovese ed un altro primo per capire di come la pasta fatta in casa al ristorante è in grado di donare sensazioni di piacevolezza, avvertendo l’accoglienza ed il lavoro che c’è dietro ad ogni forchettata.
Spazio, quindi, agli spaghettoni con salsiccia piccante e maiale. Notevole presenza di piatti di carne da allevamenti del territorio. Dolci al cucchiaio di buona fattura come il crumble di mela annurca. Sui vini si può avere l’ imbarazzo della scelta e perdersi in una cantina fornitissima, tra i diplomi di sommelier di Pietro, vasta scelta tra etichette nazionali di pregio ed il meglio della Campania, noi abbiamo preferito Fattoria La Rivolta Piedirosso Taburno 2018.