Lun. Nov 25th, 2024
foto Ciardiello-Conca campania

La neve può far contento chi vive in città per qualche ora, ma non certo chi vive di agricoltura alle nostre latitudini.. Secondo Coldiretti si registrano già campi di ortaggi distrutti e frutteti ghiacciati, danni alle serre e acqua gelata negli abbeveratoi delle stalle. Questo il bilancio della storica nevicata a Napoli e nelle altre province della Campania, la seconda in meno di 48 ore. Non accadeva dal 1985, anche se per accumulo e intensità è addirittura paragonabile al 1956. I problemi maggiori – spiegano alla Coldiretti – si registrano nei frutteti, dove la neve ha spezzato gli alberi e rischia ora di gelare i raccolti di pesche, albicocche, susine e ciliegie. Un pericolo che si estende anche alle coltivazioni di fragole, uno dei vanti della Campania, ma anche ai campi di ortaggi prossimi alla raccolta. Le abbondanti nevicate – dicono – hanno danneggiato anche le serre, mentre il gelo minaccia di ghiacciare l’acqua degli allevamenti, impedendo l’abbeveramento degli animali. In difficoltà anche il florovivaismo, per i problemi degli agricoltori ad approvvigionarsi del gasolio extra per riscaldare le serre. Una situazione – riferiscono alla Coldiretti – che ha portato molti sindaci a chiedere lo stato di calamità naturale.

“Ci troviamo di fronte a condizioni di eccezionalità dell’evento – afferma Rosario Rago, presidente di Confagricoltura – tali da giustificare da parte di Regione Campania un veloce accertamento dei danni e la richiesta di declaratoria di stato di calamità per il ricorso al Fondo di solidarietà nazionale, inoltre questo evento conferma quanto resti aperto il problema della scarsa diffusione degli strumenti assicurativi incentivati tra gli agricoltori”. Segnalazioni di danni a tunnel, ombraie e strutture antigrandine a nord di Napoli stanno pervenendo in queste ore. E nella zona di Acerra e Cardito (Napoli) e nella Piana del Sele (Salerno) c’è forte preoccupazione per la commerciabilità degli ortaggi in pieno campo a rischio gelata (carciofi, finocchi, fragole, lattuga) così come per la tenuta delle fioriture anticipate dei frutteti. In Penisola Sorrentina rischiano il crollo i pergolati dei limoneti e per questa colture è a rischio la produzione 2019 per i possibili danni sulla imminente fioritura di marzo. Sempre in provincia di Napoli si profilano costi più elevati per il gasolio da riscaldamento utilizzato nelle serre sopratutto quelle floricole della costa napoletana. E forti sono i timori per il possibile esito della gelata, attesa per la prossima notte, specie per quanto riguarda nocciolo e albicocco, che dai 350 metri di quota a scendere, in agro Nolano, sono già in piena ripresa vegetativa da un mese, in particolare la varietà San Giovanni per le nocciole. Inoltre si rilevano problemi di natura logistica come mancate partenze dei camion per il ritiro e le consegne cosa importante sopratutto per i prodotti freschissimi già pronti e imbustati, mentre si temono problemi anche per la raccolta del latte, specie nelle aree montane.

Di Carlo Scatozza

redattore di Campania Slow | Contatto Facebook: http://it-it.facebook.com/people/Carlo-Scatozza/1654720386

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