Conoscere altre culture lo si fa anche capendo cosa si mangia in condizioni di rispetto per precetti religiosi. Siamo all’inizio del mese più sacro del calendario islamico e secondo la tradizione, è durante il Ramadan che l’arcangelo Gabriele dettò al profeta Maometto le sure del Corano. E l’osservanza del digiuno, sawm, praticato in questi giorni è uno dei cinque pilastri dell’Islam, insieme alla professione di fede, all’elemosina, al pellegrinaggio alla Mecca e alla preghiera quotidiana.Dall’alba al tramonto non è prevista solo astinenza dal cibo e dall’acqua, ma anche da tabacco, rapporti sessuali e in generale da azioni e pensieri “impuri”. La giornata durante il Ramadan è scandita da un pasto frugale, suhur, prima dell’aurora, è importante non sbagliare e includere dei cibi a digestione lenta e anche frutta e verdure, spazio anche a riso, carni e pesce senza pelle e senza grasso, prodotti latticini, quli latte, formaggi, fette di pane integrale tostato. Poi si arriva a fine tramonto con la rottura del digiuno, iftar, datteri e acqua per interrompere il digiuno. I datteri provvederanno una carica di energia. Succhi di frutta a volontà sono consigliati, poi viene una zuppa, che spesso cambia dal marocco ai paesi asiatici e una portata principale spesso a base di carne. Molti dei cibi citati nel Corano e presenti nella Sunnah corrispondono a quello consigliati per mantenersi in forma: latte, datteri, carne d’agnello e avena. I cibi altamente salutistici citati nel Corano sono frutti e verdure, olive, cipolle, cetrioli, fichi, datteri, uva e legumi quali lenticchie. L’incoraggiamento nel mangiare il pesce può essere avvistato nel fatto che in Islam si può mangiare liberamente tutto quello che proviene dal mare senza sgozzare.Conoscere la dieta degli altri è fondamentale per l’integrazione di chi ci sta vicino.