Il fiume Calore ha semidistrutto il distretto vitivinicolo sannita nell’area compresa tra le Valli Vitulanese e Telesina causando danni per decine di milioni di euro.
Decine di ettari di vigneti pregiati, che rappresentano parte rilevante del vino in Campania con il 60 per cento del quantitativo regionale, sono scomparsi o finiti sotto un metro di fango provocato dal maltempo che ha flagellato Benevento e la sua provincia. E sono ottantamila le bottiglie di vino Falanghina e Aglianico del Sannio Doc sepolte nel fango a causa dell’ondata di maltempo che ha allagato la Cantina di Solopaca dove si lavora per salvare le pregiate produzioni, per fortuna la vendemmia di quest’anno era già stata svolta ma i problemi ci saranno per il prossimo anno, laddove sorgeva una distesa di vigneti, che non aveva nulla da invidiare alla Toscana, oggi, a distanza di sette giorni dall’alluvione, si vede solo una distesa di fango e delle viti nessuna traccia. Intanto si moltiplicano le iniziative di solidarietà da parte anche del mondo agricolo. La Confederazione Italiana degli Agricoltori Cia ha creato un fondo di solidarietà con Causale Emergenza Sannio ed Iban IT94Z0538715000000002374190 . Dopo #Saverummo è la volta di #Prendicicosì, la campagna creata dalla Cantina di Solopaca che metterà in vendita le oltre sessantamila bottiglie trovate avvolte nel fango, si può contattare la cantina cliccando qui . Una campagna che ricalca quella del parmigiano reggiano sul formaggio terremotato e speriamo che la campagna sannita possa avere eguale fortuna.