La festa di Santantuono a Macerata Campania è un must del folklore e della devozione popolare in Campania, e proprio per questo, alla vigilia della partenza dell’edizione 2015, è bene cominciare a raccontare qualche tradizione, ricavarne l’esegesi, per meglio comprende alcuni significati. Capire vuol dire non banalizzare, dare valore a ciò che si ascolta, si vede, si gusta, mettere in sintonia le generazioni passate e future. Il percorso narrativo culturale lo iniziamo in una chiacchierata con Vincenzo Capuano, organizzatore ed una delle principali anime dei “motori ” della settimana dedicata a Santantuono, ovvero la Chiesa Abbaziale San Martino Vescovo di Macerata Campania con l’Associazione Sant’Antuono & le Battuglie di Pastellessa accreditata come NGO presso l’UNESCO.
Cominciamo col chiarire perchè Macerata Campania è il paese della pastellessa e perchè le battuglie formate dai bottari si chiamano battuglie di pastellessa: innanzitutto inquadriamo Macerata, che si trova in quello che anticamente era l’ager capuanus, la campagna fertilissima che circondava Capua, non è un caso,infatti, che proprio nel vicino comune di Curti furono trovate gran parte delle Matres Matutae capuane. Il nome Macerata deriva proprio da Macerie...ovvero quelle derivanti dalla città di riferimento e su cui si costruì il primo abitato dopo le invasioni barbariche che devastarono la città degli ozi alla fine dell’impero romano. Anticamente fu sede di un tempio chiamato Aedes Albae ( Casa Alba), e come si vede vi è una piena connessione con le matres, anche questo, infatti, ci fa pensare ad un luogo contadino, in cui la paura del fuoco, devastatore dei raccolti è stata sempre presente e contro fiamme e carestie, per proteggere il raccolto, gli animali da allevamento e da soma, si ricorreva a riti ancestrali. Quindi tutto ciò si ricollega ad un luogo che ancora oggi ricorda il ponte tra le tradizioni precristiane del mondo legato a Roma Antica, in cui molte cerimonie agricole legate alla lustrazione dei campi e alla purificazione degli animali erano concentrate nel mese di gennaio, con il cristianesimo, che svolge quella funzione protettiva con la festa di Sant’Antonio Abate, proprio il giorno della benedizione degli animali, che cade il 17 gennaio (giorno presunto della sua morte) ed è forse il primo esempio di festa cristiana intrisa di forti elementi legati alle tradizioni pre-cristiane. La collocazione calendariale combacia alla perfezione. Inoltre vi è spesso stato il culto di accompagnare il rito di benedizione degli animali con un piatto a base di castagne, che in epoca moderna, nel regno di Napoli, si abbina con la pasta, in una pietanza povera ed identitaria che in dialetto è chiamata pastellessa. Le castagne sono, o meglio furono presenti a Macerata Campania, luogo, ricordiamo, nel pieno della Campania felix, ma la castagna è stata una delle colture che in questo territorio ha dovuto lasciar spazio, dall’800, alla coltivazione della Canapa, maggiormente redditizia, e che trovava tra Macerata,Marcianise e la zona Atellana, una delle realtà più vocate grazie al clima e alla realizzazione dei Regi lagni La canapa entra nella storia dei carri rendendoli più belli e più resistenti, diventando uno degli elementi principali insieme al legno, dove sopra trovavano posto i Bottari con Botti, Tini e Falci. . Oggi le castagne sono comprate al di fuori del comune, poichè solo pochi ed insufficienti castagneti permangono ancora in zona, in particolare nella frazione Caturano. Ma Pastellessa è un nome che si è impresso ed accompagnato sempre più al rito dei carri e delle battuglie, dei ritmi degli uomini che scacciano il Demonio con la musica, grazie alla presenza di un personaggio identitario, anima della festa tra fine ‘800 e inizio ‘900, ovvero Antonio Di Matteo, detto Zi Antonio ‘e pastellessa, gestore dell’unico punto ristoro del borgo che offriva pressochè escusivamente uno dei piatti più poveri, ovvero pasta e castagne, ritemprante e fortificante per i lavoratori dei campi e i viandanti . Zi Antonio costruiva carri, cantava e suonava, coinvolgeva…e il suo nome ( o meglio contronome) ancora identifica uno dei tre stili musicali eseguiti, ed anche, ovviamente, il legame con il piatto da secoli utilizzato nei riti collegati al santo, oggi impreziosito con Aglio, Peperoncino, Pancetta di maiale ( ecco il santo che “ritorna” con il suo maialino) e olio in cui si prepara il delizioso soffritto. La Pastellessa si degusterà in piazza il 16 Gennaio e seguiremo anche le massaie nel rito della sua preparazione, ma è possibile trovarla, negli altri giorni della festa presso l’Osteria Numero 100 e la Pasticceria Dolcevita a Macerata Campania.
Scriveremo e parleremo ancora delle parole, dei protagonisti, dell’ esegesi delle tradizioni e degli usi che vivono e compongono la Festa a Santantuono, intanto appuntamento da domani ed ecco il calendario del primo weekend che inizierà un bel viaggio, fino all’emozione del 16 e 17 gennaio, i giorni clou dell’evento.
Venerdì 9 gennaio 2015 – Notte dei carri
Pomeriggio
Dalle ore 16:00 alle ore 23:00 – Presso i vari rioni maceratesi si potrà assistere agli ultimi preparativi dei Carri di Sant’Antuono e alla prova generale delle Battuglie di Pastellessa.
Sabato 10 gennaio 2015 – Sfilata di apertura
Pomeriggio (Percorso carri = A)
Ore 13:00 – Raduno delle Battuglie di Pastellessa in Via Gobetti con partenza dai propri rioni.
Ore 15:30 – Inizio sfilata Majorette da Via Gobetti con direzione ed esibizione in Piazza De Gasperi a cura del gruppo Majorette della Parrocchia San Nicola di Bari di Casal di Principe.
Ore 16:00 – Inizio della sfilata delle Battuglie di Pastellessa da Via Gobetti con direzione Corso Umberto I e a seguire Via Elena, Via Madonna delle Grazie, Via Matteotti e Via Garibaldi. Al termine sosta dei carri in Zona Cimiteriale (Via Borsellino e Via Moro).
Ore 16:00 – Palazzo Piccirillo / Villa Comunale, Corso Umberto I – Apertura punto informativo più mostra “Macerata Campania, città che suona”.
Domenica 11 gennaio 2015 – Sfilata sul sagrato della Chiesa Abbaziale San Martino Vescovo
Mattino (Percorso carri = B)
Ore 8:00 – Chiesa Abbaziale San Martino Vescovo – Santa Messa e Battesimo del Signore.
Ore 10:00 – Inizio sfilata delle Battuglie di Pastellessa da Via Garibaldi con direzione Piazza Crocifisso nella frazione Caturano. A seguire ritorno in Via Garibaldi e poi Piazza De Gasperi. Al termine sosta dei carri in Via Dalla Chiesa.
Ore 10:00 – Palazzo Piccirillo / Villa Comunale, Corso Umberto I – Per tutta la giornata apertura punto informativo più mostra “Macerata Campania, città che suona”.
Ore 11:00 – Inizio sfilata Banda Musicale e Majorette da Corso Umberto I con direzione ed esibizione in Piazza De Gasperi a cura dell’Istituto Comprensivo di Macerata Campania.
Pomeriggio (Percorso carri = C)
Ore 16:00 – Inizio sfilata delle Battuglie di Pastellessa da Via Dalla Chiesa con direzione la frazione Casalba.
Ore 17:00 – Inizio esibizione delle Battuglie di Pastellessa davanti al sagrato della Chiesa di Casalba.
Ore 18:00 – Inizio esibizione delle Battuglie di Pastellessa davanti al sagrato della Chiesa Abbaziale San Martino Vescovo e al termine sosta dei carri presso i propri rioni.
Nel corso della sfilata sarà possibile visitare la Chiesa Abbaziale San Martino Vescovo.
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