Si Cucine Cumme Vogli’i’ è un poemetto gastronomico che iniziò la gestazione, da parte del grande Eduardo, già dagli anni sessanta, ma non ne era a conoscenza nemmeno la moglie Isabella Quarantotti; Eduardo ne parlava anche con lei con ritrosia, sottolineando che non era un libro di ricette ed in questo stava la difficoltà. Solo dopo la morte del grande Eduardo Isabella riesce a leggerlo, tanto da cogliere l’occasione per descrivere i piatti preferiti del marito. Ne è nato un libro in cui è descritta una cucina povera ma eccellente nella sua essenzialità e tradizionalità, da consumarsi magari nella frugalità delle tournee teatrali o nella quotidianità che lo accompagnò sin dall’infanzia. Il libro, agevole e divertente, edito da Guido Tommasi Editore, è una bella occasione non solo per scandagliare nel privato di Eduardo, goloso senza eccessi, allegro ma non avvezzo alle futilità, ma anche per osservare le abitudini delle case della Napoli povera lungo gran parte del novecento, insomma un Eduardo che tra i fornelli e a tavola non mancava di ricreare lo spirito teatrale che lo pervadeva. Da segnalare, senza far scoprire i testi, la bella e passionale presentazione di Dario Fo. Una buona idea per un regalo di Natale, magari da leggere in famiglia, dopo aver visto Natale in casa Cupiello.