Ven. Nov 22nd, 2024

10313568_872305216120156_2589598537434611785_nIn una platea composta soprattutto di ragazzi degli istituti agrari, si è svolto il primo convegno di Fiera Agricola a Pastorano: Ritorniamo alla terra, centralità del tecnico-agrario, opportunità in agricoltura”, moderato dalla giornalista Adele Consola, con gli interventi dell’assessore provinciale all’agricoltura Stefano Giaquinto, del presidente dell’ordine degli agronomi e dottori forestali, Giuseppe Meccariello, del presidente del collegio dei periti agrari Filippo Farina e di Cinzia Brandi , responsabile comunicazione del Gal alto casertano. In tutti gli interventi le grandi opportunità del settore agricolo per i giovani, un comparto produttivo che chiede alla politica di liberarsi da burocratismi e costi inutili, partendo proprio da una migliore rimodulazione dei nuovi PSR previsti con la nuova programmazione europea, ma a far innamorare la platea  è stata  la testimonianza del giovane agronomo, nonchè componente del consiglio dell’ordine degli agronomi, Vincenzo Coppola. Il professionista ruvianese, infatti, ha ripercorso le sue ricerche ed i suoi studi svolti grazie ai racconti di vita agricola di oltre 2000 agricoltori custodi del comprensorio del medio volturno che ha intervistato. Storie di giovani tornati all’agricoltura, mestiere di successo oggi, come testimoniano tante trasmissioni televisive e la possibilità trarre redditi soddisfacenti a contatto con la natura e la terra dei propri avi, ma storie anche di ultranovantenni che, in quel territorio, hanno dato la possibilità a Vincenzo di riportare alla luce sapienze, semi, coltivazioni, che la globalizzazione rischiava di far scomparire. E’ il caso del pomodoro riccio, coltivato tra Ruviano e Caiazzo, un pomodoro più sferico ed irregolare del “moderno”, ma ben più ricco di polifenoli e flavonoidi,con scarse necessità idriche,  è il caso della patata di Letino, nel Matese,  o della valorizzazione, attuata in cucine prestigiose come quella di Franco Pepe, del Grano Nostrum, il grano coltivato nelle parti della Campania felix dagli anni ’20. Altri esempi sono il pomodoro verrino e i fagioli autoctoni della zona. Esempi di una biodiversità ritrovata che vive in vari campi di conservazione e moltiplicazione, in questi campi sperimentali messi su da Vincenzo, sono tanti giovani laureati del caiatino che hanno riscoperto con successo l’agricoltura, è il caso dei giovani di La Sbecciatrice, di Montesantacroce, frazione di Piana di Monteverna, omai visitati, insieme all’azienda Le Campestre di  Manuel Lombardi a Castel di Sasso, anche da turisti stranieri, attratti dai reportage che la stampa internazionale dedica loro ( ultimo il National Geographic UK, di cui abbiamo dato conto in un altro articolo) . L’appello di Vincenzo Coppola agli studenti è incentrato sullo studio e la passione, vie per il successo e l’affermazione personale e familare.

Di Carlo Scatozza

redattore di Campania Slow | Contatto Facebook: http://it-it.facebook.com/people/Carlo-Scatozza/1654720386

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