Arriva il primo report di “AgrOsserva”, l’Osservatorio Ismea-Unioncamere dedicato alla congiuntura del settore agro-alimentare. L’industria alimentare campana riesce a tenere sotto controllo la crisi e si conferma numericamente la più forte nel confronto con le altre regioni. E’ al primo posto in Italia con 8.334 aziende e precede la Sicilia (8.103) e la Lombardia (6.785). Il totale complessivo di imprese alimentari incide sul totale di quelle iscritte in Campania per l’1,5% (media nazionale 1,1%, Sud e Isole 1,6%). Il trend positivo si deduce anche dall’analisi 2013/2009 con un saldo per la Campania pari al +3,1% (Sud e Isole: – 0,3%; Italia +0,2%). Un trend sempre positivo anche nei singoli periodi: 2012/2011 +0,2%; 2011/2010 +0,3%; 2010/2009 +2,2%. Rallentamento, quindi, quasi “naturale” nel 2013/2012: +0,5% rispetto alla media nazionale del +0,8%, (identica a quella di Sud e Isole). . Altro dato importante quello relativo all’incidenza delle imprese giovanili (under 35) sul totale dello stock delle aziende alimentari sul territorio regionale: si tratta del 10,6% (882 in termini assoluti) rispetto ad una media nazionale dell’8,% (Sud ed Isole 9,8%). In media, invece, con i numeri di Mezzogiorno ed Isole la percentuale delle imprese femminili: 2.186 (pari al 26,2% rispetto ad una media nazionale del 23,8%; ma Sud ed Isole 26,4%). In linea con il quadro meridionale anche il numero di imprese guidate da stranieri: sono 178, pari al 2,1% (media nazionale 3,2%, Sud ed Isole 2,2%).
Se, invece, si analizza il comparto più prettamente agricolo – le aziende agricole – ci si rende conto di come la crisi abbia colpito, non solo quella economica ma anche la vicenda terra dei fuochi. Al 30 settembre del 2013 lo stock complessivo in Campania ammontava a 65.236 imprese con una percentuale di incidenza del settore sul totale delle imprese pari all’11,6%, con un saldo che ammonta a – 2.873 imprese (-4,2%). A livello nazionale la media in percentuale è del – 4,0% (Sud ed Isole -3,6%). Ancora più chiaro il senso di una netta diminuzione dei soggetti operanti nel settore, se si prende in considerazione il periodo 2013/2009: -12,5% (saldo nazionale -10,8%; saldo Sud ed Isole – 11,6%).
In crescita la presenza di aziende al femminile: al 30 settembre dello scorso anno risultano attive 24.128 imprese “rosa”, la cui percentuale di incidenza sullo stock totale è pari al 37%. Si tratta di una delle percentuali tra le più alte in Italia (solo Molise e Liguria risultano più avanti, ma con numeri assoluti più contenuti). La media italiana dell’incidenza delle imprese femminili sullo stock totale è pari al 29,3% (Sud ed Isole: 31,8%). In linea con i trend delle regioni meridionali i numeri inerenti le imprese giovanili (under 35): 5.304 (incidenza: 8,1%, media nazionale 6,7%; Sud ed Isole 8,3%); e le imprese straniere 1.091 (1,7%; media nazionale 1,7%; 1,6% Sud e Isole).