La prima presentazione in “casa” per la giornalista casertana Antonella Amodio, autrice del libro Calici&Spicchi. Il libro è stato oggetto di un evento lo scorso giovedì presso una nuova meta della pizza gourmet, ovvero Apprendista Pizzaiolo lungo il Viale Carlo III lato San Nicola la Strada.
I segreti di un abbinamento perfetto tra pizza e vino suggeriti da Antonella Amodio durante l’incontro hanno goduto anche di una speciale degustazione organizzata dall’imprenditore Mario Tirozzi e dalla Pizzaiola Simona della Valle, anime di “ Apprendista Pizzaiolo”.
Il libro Calici&Spicchi, edito da Malvarosa, è davvero da consigliare per food lover, sommelier, appassionati, operatori e pizzaioli; si tratta del primo saggio che raccoglie tecniche di abbinamento vino-pizza con 101 pizze e altrettanti vini e pizzaioli, qui è stato anche raccontato l’abbinamento di casa: la speciale pizza “Viaggio tra i pomodori” in carta nel menu del ristorante di San Nicola La Strada.
Alla serata hanno partecipato anche alcuni produttori dei vini, l’irpino, tra i re del Fiano, Di Meo e Tony Rossetti con Lucia Migliaccio della Cantina Bianchini Rossetti, i cui vini sono stati degustati con le preparazioni proposte, soffermandoci sul bere, però, non possiamo dimenticare l’aperitivo a base del primo Vermouth casertano, ovvero Il Sancio , vermouth rosso di Opificio Botanico, una leggera delizia a base di pallagrello ( e per questo intitolato al Cavalier Sancio, protagonista della storia enologica al tempo di Ferdinando IV ). Complimenti agli imprenditori de Il Torchio ( Giannini) e Alambicco Rosso ( Matarazzo) presenti all’evento per aver sfornato insieme questa chicca destinata ad aver grande successo. Tornando al libro, la cui prefazione è di Luciano Pignataro; Antonella Amodio ha il grande merito di aver fatto un…bel ” lavoraccio “ non da poco, ovvero sistematizzare la grande conoscenza del mondo del vino con alcune pizze e dei grandi artefici della rivoluzione del disco di pasta oggi, con uno spettro nazionale e non solo campano; gusti nuovi proposti al consumatore sempre più esigente che va indirizzato al piacere del vino in abbinamento, capace di aggiungere sensazioni, spingerlo alla creazione di …nuovi sapori… o viaggi nelle regioni vitivinicole italiane (e magari .. nelle divagazioni estere più suadenti). Unire questa sapienza ne ha prodotto un libro elegante da conservare ma anche molto da usare, fortemente consigliato a quelle cantine che vogliono vendere in maniera consapevole e non a caso il vino in pizzeria, cosa diversa dalla ristorazione classica. E’ un libro oserei dire obbligatorio per il pizzaiolo ( ed il suo staff di sala) che sceglie di aggiungere una esperienza in più, per il pizzalover che cerca con curiosità nuove frontiere del gusto, che sia per una serata diversa o per consolidata abitudine. Ma è utile… anche per chi comunica il mondo del vino e della pizza, per accrescere la consapevolezza che la via della banalità e dell’abitudine non dà mai frutti duraturi.
Vale la pena poi raccontare la storia di Apprendista Pizzaiolo
Da un’intuizione dell’imprenditore Mario Tirozzi, nasce nel 2022 a San Nicola La Strada un vero ristorante-laboratorio di idee della pizza: Apprendista Pizzaiolo. Lo accompagnano in questa avventura la pizzaiola Simona Della Valle e l’esperto in marketing e comunicazione Vincenzo Castaldi.
“Da Apprendista Pizzaiolo – spiega Tirozzi – inforniamo una pizza che nasce dalla voglia costante di chi vuole appunto apprendere e condividere. Facciamo ricerca e sperimentiamo impasti e cotture. Inizia il morso, l’impasto non si oppone, si lascia gustare grazie a una blend di farine appositamente selezionate per dar vita a un piatto unico. Diciamolo, è tutto più bello intorno a noi, quando assaggiamo una buona pizza. Anche perché, tre anni in carcere fanno sì dimenticare il gusto di tanti cibi, ma quello della pizza è uno dei pochi che non si cancella, perché la pizza è come l’innocenza: te la porti dentro, marchiata a vita”. Mario è stato vittima di un errore giudiziario: arrestato e rinchiuso per quasi tre anni nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, prima della scarcerazione nel 2017 e la definitiva assoluzione, fino ad arrivare alla realizzazione di un nuovo sogno, quello di una pizzeria di alto profilo, con alla base materie prime rigorosamente campane e collaboratori creativi e volenterosi come lui. A spiccare anche la vivace comunicazione del manager Vincenzo Castaldo, che racconta l’evoluzione di un brand che punta sull’innovazione.
Interessante sapienza della pizzaiola Simona che ama preparare l’impasto con un mix di farine ai cerali e una bramata di farina di mais che da’ al cornicione una nota croccante. Laureata in studi comparatistici, parla quattro lingue, ha lavorato per anni nelle Antille Olandesi come consulente e ha contribuito ad aprire il famoso locale “Pizza lingua”. Ama sperimentare, la sua è una pizza contemporanea. Parole d’ordine: leggerezza, freschezza e grande sapore nella margherita come nella pizza al ruoto “Viaggio tra i pomodori” con quattro varietà diverse dell’oro rosso. E poi la pizza “arancino distrutto” e il cannolo di pizza fritto nella versione salata con ricotta e tartare di gamberi o dolce come quello farcito alla pastiera. Fino alla pizza “Masto Salvatore” creata per il papà, con fiordilatte, bacon, salsa barbecue, mela verde, flambata con Jack Daniel’s. In carta anche la pizza con provola e pepe intitolata a Giogió.
Da Apprendista Pizzaiolo risaltano tanti prodotti del territorio e alcuni di nicchia come il “ketchupop” di San Marzano, la Mole Cola, la birra blu di Vitulazio, il liquore all’olio di oliva, la birra azzurra di nome di fatti ispirata allo scudetto. E poi la rara birra Champagne prodotta a Rimini. Il design del locale con ampio dehor con giardino in città, è pensato alla condivisione sociale, ed è ispirato all’apprendista, con pareti lavagnate, tavoli e sedie di legno, che ricordano quelli della scuola di un tempo. Il progetto è stato curato dall’architetto Michele Citro, qui tutto è unione, tutto è pensato per aiutare i sensi a fermare il tempo.