Teano è sempre più un centro di ottima cucina nell’alto casertano; merita tanto questa città bellissima e capace di lasciare la sua impronta nei secoli, dapprima con la civiltà sidicina che possiamo riscoprire nel bel Museo Archeologico, fino ai momenti topici dell’Unità nazionale. Un borgo con cento borghi con i suoi casali in una delle realtà più benedette da Dio per l’agricoltura, ubicato in una posizione in cui gli effluvi marini si innestano sull’immenso giacimento di fertilità del Vulcano spento di Roccamonfina e dove, tra Via Appia e Via Francigena, si sono sempre sempre sviluppati vita e processi sociali di grande importanza per l’alta Campania.
Teano comincia ad avere, quindi, la fisionomia di una città non solo da visitare, ma anche una meta per fermarsi a mangiare con gusto senza farsi spennare come abbiamo già raccontato per qualche altro locale ed ora ci siamo imbattuti abbastanza per caso in una realtà meritevole di sosta nella centralissima Piazza della Vittoria. Nel bel posto in cui era ubicato il bistrot 26, c’è ora il ristorante dadino, non piccolo dado ma il nome di Dino Casale, approdato al centro storico con tutto il suo carico di gusto, anche nell’arredare il locale, con “finte sedute” sedie scherzose, oggettistica solo apparentemente senza un filo conduttore. Tante esperienze nella ristorazione nazionale e, da ultimo sempre a Teano come ristorante Al Vecchio Mulino insieme con lo chef Mario Mancini.
Passione per il territorio ma colta apertura al mondo come la profonda conoscenza della gastronomia francese, stagionalità ricorrente in ogni piatto, come in questo periodo i funghi, di ogni tipo, galletti, prataioli, porcini, serviti in zuppetta con castagne, polenta fritta ed una felice entree di tarallo sbriciolato e pomodori secchi, oppure in uno spaghettone tirato a mano con ricotta salata del Matese e poi ancora funghi ad impreziosire carni come un angus sotto sale affumicato al faggio con scarola di giornata ma mai ridondante. Senza funghi ma gioiosa la caprese con vellutata di broccoli, pomodorini e ad alice sottolio. Tante le preparazioni con al centro la nocciola locale, il suino di razza casertana, il pollo paesano, e poi creazioni a base di verdure o con il presidio slow food Cece di Teano fornito, come altre delizie, dai piccoli produttori di Masseria Gliottone. La fine del piccolo ed insperato pasto teanese di una giornata feriale di Novembre appalesa anche un regalo finale: la pizza figliata, la prima di stagione, proveniente dalle cucine della zia calena di Dino, nulla di meglio per capire che il territorio qui è ricerca anche di ciò che non trovi facilmente. Scoprire Dino è una buona idea, per un lunch veloce ma di gusto, per una serata tra amici, per un appuntamento galante. Carta dei vini con territorio, Cacciagalli e Vestini Campagnano in primis, ma anche interessanti divagazioni extraregionali.
Dopo tale giro avremmo avuto posto solo per andare in Viale Europa per gustare una fetta di L’Incontro, il dolce di Mauro Diana.
Ristorante dadino, Piazza della Vittoria, 26, 81057, Teano. Chiuso il martedì’. Aperto a pranzo e cena