Culture dell’Asprinio sempre più presenti, per fortuna, nel “ pantheon “ vitivinicolo della Campania anche se con il rischio aleggiante di poter perdere la Dop per l’Asprinio di Aversa con il placet di consorzi ed istituzioni. Conscio di questo quadro in chiaroscuro ho voluto rifugiarmi nel dialogo con un grande dell’ Asprinio, quel Raffaele Magliulo di Frignano che da 4 generazioni racconta e propone la tradizione in etichetta, ma è anche preoccupatoper il futuro dell’asprinio in generale e, forse, molto poco ascoltato da chi dovrebbe. Una amabile conversazione, una degustazione non tecnica ma di narrazione e giovialità presso l’Antica Dimora Santa Maria del Pozzo della frazione pedemontana Pozzovetere di Caserta dove si svolgeva una bella ed elegante manifestazione con il protagonismo di aziende artigiane di grandissimo pregio artistico; un racconto anche con Davide Botti, giovane maestro gelatiere che sta portando con successo anche l’Asprinio nel mondo del gelato, ed i cui sorbetti costituiranno gli abbinamenti per i vini che ci accingiamo a spiegare; gelato con l’asprinio è una chicca innovativa che esalta tutto il sentore della storia del vitigno di cui Raffaele Magliulo è custode autentico, con le Alberate, quella vite maritata a pioppo dei quadri al Real Sito di Carditello dove non è un caso, Raffaele Magliulo è protagonista di un progetto per riportare il vino ad essere protagonista della rinnovata fruizione turistica del sito borbonico. Magliulo e i suoi fornitori riescono a prendersi cura di quelle alberate che in vendemmia si possono ammirare nei fazzoletti di agro aversano che troppo in pochi hanno voluto e potuto conservare.
Alle Cantine Magliulo sono presenti anche le grotte tufacee e se oggi in vendemmia è necessario raccogliere l’uva sull’alberata con strumentazioni a norma secondo le disposizioni di legge per la sicurezza sul lavoro, non ha potuto celare sorpresa quando alla dimora durante l’evento ha sbirciato uno scalillo, ora divenuto arredo che celebra l’artigianato ma un tempo protagonista di centinaia di vendemmie.
Iniziamo con Asprì Frizzante vinificato a temperatura controllata con presa di spuma in autoclave e seconda fermentazione. Il perlage è tra i più fini della tipologia di buona persistenza ed invade il palato con una inebriante crosta di pane in chiara distinzione, notevole sapidità, esalta ogni qualità del grande secco del sud. Il primo sorbetto di Davide Botti che abbiniamo è quindi Asprinio in purezza, bianchissimo e di pregevole uso nei banchetti al posto dell’abusato sorbetto al limone.
Si passa all’Asprinio Fermo di casa Magliulo, con sfecciatura statica a freddo, con il mosto che viene fatto fermentare a temperatura controllata in vasche in acciaio. Si percepisce tutta l’essenza del limone con spiccata acidità ma anche calore, percepita nota erbacea, come una verde foglia di limone in distinzione. In abbinamento sorbetto fragole ed asprinio di Davide Botti. La fragola è l’altra grande passione del gelataio dell’agro aversano, un prodotto di territorio che fa giustamente il paio con l’asprinio ed ormai, da Parete a Casal di Principe, un vanto per export di successo della frutta italiana.
Ultima chicca di casa Magliulo la grappa di asprinio, chi scrive ne è un fan e quelle assaggiate mi hanno sempre lasciato grande soddisfazione, morbidezza, capace di accompagnare bene anche i dolci e non solo per fine pasto. Ben si abbina, ma stavolta mangiandolo prima di bere, l’ultimo sorbetto al cacao con un gustoso crumble. Una conversazione sull’ asprinio da continuare, con Raffaele e con i gelati di Davide.