Ven. Nov 22nd, 2024

coldiretticampagnaamicaLe istituzioni facciano subito chiarezza e diffondano ”dati certi” sugli scandali dei rifiuti della ‘terra dei fuochi’ e ciò per tutelare agricoltori e consumatori altrimenti un intero comparto in Campania andrà definitivamente al tappeto. É l’allarme che lancia la Coldiretti Campania in una lettera inviata al presidente della Giunta, Stefano Caldoro, agli assessori Daniela Nugnes (Agricoltura) e Giovanni Romano (Ambiente) e ai sindaci dei comuni interessati. Occorre far presto perchè si sta ”diffondendo il terrore tra la popolazione”, la gente non compra più”, si registra ‘un danno incalcolabile”. Insomma quello dei roghi e dello sversamento di rifiuti tossici ”nelle nostre campagne è una innegabile ed enorme tragedia – scrivono Prisco Lucio Sorbo e Gennarino Masiello, rispettivamente direttore e presidente della Coldiretti Campania – ma noi abbiamo una responsabilità: dobbiamo pretendere chiarezza e dati certi e dobbiamo pretendere che nelle zone realmente inquinate si avviino immediatamente le bonifiche ”.

Da troppo tempo, evidenziano i vertici dell’organizzazione professionale agricola, gli interventi sono stati rinviati perchè anche compiti, ruoli e funzioni di enti pubblici ”sono stati sepolti come le scorie e i rifiuti”. A parere della Coldiretti ”bisogna partire nei luoghi dove ciò è necessario anche promuovendo forme di agricoltura no food, alla luce, senza nascondersi per dare nuove certezze ai consumatori sulla sicurezza dei prodotti di una regione ancora bella”. I dirigenti regionali della Coldiretti chiedono i dati e la chiarezza perchè ”nulla o poco più sappiamo del reale impatto dello sversamento e dei roghi di rifiuti tra il Napoletano ed il Casertano”; eppure ”tra la popolazione si sta diffondendo il terrore, l’economia di questi territori è già letteralmente in ginocchio”. La gente ha smesso di acquistare i prodotti ”privando così la loro tavola di alcune prelibatezze e creando un danno incalcolabile all’economia dei territori”. Ecco perchè ‘l’unica via, per noi che invece, crediamo ancora in queste terre, è quella della chiarezza; è per questo che facciamo appello alle istituzioni campane a ogni livello: tirate fuori i dati sull’inquinamento della terra dei fuochi e sui prodotti coltivati in quella zona”. Dunque, ”solo facendo chiarezza” su può placare ”questa ondata di allarmismo che rischia di mettere in ginocchio l’economia dei nostri territori” scrive la Coldiretti nella lettera alla Regione Campania. ”Dire, infatti, che i cibi e le terre campane sono tutte inquinate è un’affermazione grave e falsa perchè al momento non basata su dati certi; è evidente che è all’opera il partito degli speculatori che in maniera parassitaria, come in ogni tragedia, cavalca ed enfatizza le paure della gente per puri scopi personali”.”Al momento, secondo i pochi dati ufficiali che sono stati resi pubblici, le zone interessate da questa tragedia sono limitate mentre la stragrande parte del nostro territorio continua a produrre eccellenze dell’enogastronomia italiana” affermano Prisco Lucio Sorbo e Gennarino Masiello nella lettera ai vertici della Regione Campania.

Le aziende agricole e di allevamento in Campania sono oltre 135mila, l’8 per cento del Paese, e si tratta dell’unico settore che è in controtendenza rispetto agli altri e ha registrato un boom di assunzioni del 10.6 per cento: è questo il patrimonio, dice la Coldiretti regionale, che rischia di essere danneggiato dall’emergenza rifiuti legata ai roghi e agli sversamenti nella cosiddetta Terra dei fuochi. ”Abbiamo 13 dop, 8 igp, 4 docg, 15 doc, 10 igt e 335 prodotti tradizionali che arricchiscono il nostro paniere” evidenziano Sorbo e Masiello. Tutto questo si traduce in un business di rilievo per il territorio regionale. Basti pensare che, in un momento di forte recessione economica, l’export dei prodotti agroalimentari campani ”è valso 2,1 miliardi di euro nel solo terzo trimestre 2012, più di quanto abbiamo fatto nell’intero 2011”. E, al di là del dato economico, a parlare, dicono i due dirigenti, ”dovrebbe essere il palato e la salute delle persone che ogni giorno scelgono i nostri prodotti garantiti della Campania”.

Di Carlo Scatozza

redattore di Campania Slow | Contatto Facebook: http://it-it.facebook.com/people/Carlo-Scatozza/1654720386

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.