Ven. Nov 22nd, 2024

tartufovairano58621Si è insediato un Tavolo di consultazione, presieduto dall’Assessore Regionale all’Agricoltura, on. Daniela Nugnes,  e  composto dai rappresentanti delle Commissioni provinciali per la tutela del tartufo, delle associazioni dei raccoglitori riconosciute, della Commissione Agricoltura e foreste del Consiglio Regionale. La partecipazione ai lavori è a titolo gratuito per avviare un percorso di cooperazione istituzionale e di collaborazione con tutti i soggetti operanti all’interno del sistema produttivo del tartufo in Campania, per sviluppare progetti condivisi di promozione e tutela delle diverse specie presenti sul territorio, dal tartufo nero di Bagnoli Irpino e di Colliano, al tartufo bianco del beneventano e dell’alto casertano, al tartufo estivo presente in tutte le aree tartuficole della regione.

La filiera del tartufo in Campania è una realtà produttiva ed economica ormai radicata e interessa interi territori soprattutto ubicati nelle aree interne della regione. Secondo i dati statistici, si parla di una produzione annua di oltre 2.500 quintali di tartufi, per un valore di oltre sette milioni di euro, dati che, però, gli esperti ritengono sottostimati perché non tengono conto di tante aree di cui non si ha ancora piena conoscenza sulla diffusione di tale prodotto. Un comparto in crescita costante anche per l’indotto che è capace di generare.

Il Tavolo dovrà anche trattare i diversi aspetti che connotano il settore, dalla tutela dell’ecosistema boschivo, all’autorizzazione alla raccolta, a tutte le diverse problematiche ancora aperte e che necessitano di sollecite definizioni. Al termine della riunione, infatti, i presidenti delle 5 associazioni di raccoglitori hanno consegnato un documento in cui sono riportate alcune criticità che sussistono e per le quali vengono chieste soluzioni, sia di tipo legislativo che amministrativo, in collaborazione con le Province.

L’obiettivo, ora, è quello di lavorare anche per la promozione dei territori dove esso è presente, esaltando così le potenzialità di sviluppo che il tartufo è capace di generare sia come attrattore di buona cucina che come marcatore di ambiente incontaminato. Promuovendo questo prodotto di eccellenza potremo valorizzare sicuramente l’intero territorio campano e, soprattutto, le aree interne della nostra regione.

Di Carlo Scatozza

redattore di Campania Slow | Contatto Facebook: http://it-it.facebook.com/people/Carlo-Scatozza/1654720386

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