Se ne parla poco delle sagre nel quadro della ripartenza post pandemia, in particolare su quando potranno riprendere. L’attenzione per le riaperture è giustamente rivolta su bar, ristoranti, palestre, piscine e teatri. Ma tanti piccoli borghi della Campania sono abituati, soprattutto d’estate, ad avere nelle sagre una possibilità notevole di incoming turistico, di visita alle bellezze locali e con tutto l’indotto che c’è dietro a secco da oltre un anno: allestitori, concertisti musicali, bande musicali, piccoli produttori di prodotti tipici che vedono utilizzare i primi prodotti di stagione, ambulantato professionale e non che ha visto spezzare dalla pandemia un circuito ormai rodato di reddito. Ci avviamo verso una nuova speranza con l’estate 2021, già dalla fine dello stato di emergenza, quindi dal 1 agosto, si può cominciare a programmare una seconda metà dell’estate che potrà restituirci, alcuni degli appuntamenti più clou dell’estate campana grazie alle Pro Loco e agli enti locali, seppur ancora con protocolli da rispettare e già codificati, ma forse ritoccabili in positivo vista la gran quantità di vaccinati possibile per quel tempo. E’ il tempo queso comunque di riprogrammare a ricostruire una bella normalità, magari più informazioni ai consumatori potranno venire dalla Giornata nazionale delle Proloco che è prevista per la seconda domenica di Luglio, per quella data si potrà sapere in ogni luogo quali sagre ci restituirà la seconda parte dell’estate e poi verso l’autunno. E’ opportuno prendere questa “pausa”forzata per dedicarsi solo agli appuntamenti che davvero parlano di tipicità, aggregazione, valorizzazione dei borghi? Si decisamente! E può essere anche l’occasione per evitare alcune forzature degli anni scorsi dettate solo dal business e rivolte ad un pubblico in cerca di tutto tranne che di tipicità agroalimentari e buona cultura rurale.