Tempo ci è voluto ma è arrivato. Da decenni decine di migliaia di turisti hanno brancolato nel buio….ingnorati nella loro volontà di sedersi a mangiare mozzarella e/ acquistarla a due passi dalla Reggia. Si perchè troppa la disattenzione degli imprenditori e delle comunità sui visitatori che vengono alla reggia, desiderosi di esperienze e ovviamente di calarsi in ciò che è il prodotto tipico per antonomasia in Terra di lavoro. Per qualche anno un franchising ci ha provato a soddisfarli ma, francamente, era lontano dagli standard delle attività promosse direttamente da caseifici dell’area Dop. Oggi accade. Volentieri segnaliamo l’avvenuto…parto..
Nasce il primo Bufala Bar a Caserta. Ieri sera l’inaugurazione del nuovo concept food and drink a due passi dalla Reggia di Caserta, in piazza Gramsci 1.
Il progetto porta la firma di Marco Nobis, titolare, insieme ai fratelli, del caseificio “Colonne”, specializzato nella produzione di mozzarella di bufala campana Dop.
“In questa nuova iniziativa imprenditoriale portiamo la nostra storia, la nostra passione e l’esperienza accumulata nel comparto bufalino”, spiega Marco Nobis. La gestione della location è affidata a Lucia Russo, con l’obiettivo di dar vita a un progetto che sposi turismo, cultura ed eccellenza gastronomica. “Nei dintorni della Reggia ora i tanti turisti hanno un punto di riferimento anche per l‘acquisto della mozzarella a marchio Dop, motore di sviluppo della provincia di Caserta”, afferma Nobis.
Bufala Bar è un locale dedicato ai prodotti della filiera bufalina, interpretati in chiave moderna. “Puntiamo a innovare la tradizione, proponendo piatti classici ma rivisitati con il valore aggiunto del gusto che offrono i prodotti a base di bufala”, racconta Nobis. Un esempio su tutti è la pasta e patate, declinata con mozzarella di bufala campana Dop affumicata e l’aggiunta di “Nuvola”, la crema bufalina spalmabile prodotta da “Colonne”. Ma non basta. “Il Bufala Bar sarà location di eventi capaci di coniugare arti e cibo, così la nostra vicinanza fisica al Palazzo reale diventa anche una vicinanza culturale”, conclude Nobis.