Gli eventi culturali che sanno coniugare temi complessi e specialistici con l’interdisciplinarietà hanno quasi sempre il pregio di far guadagnare ai temi proposti una più vasta e consapevole attenzione rispetto alla chiusura nei soliti comodi fortini del sapere. E’ stato il caso della prima uscita della Rassegna Solve et coagula: distillati alchemici e filosofici promossa dall’associazione culturale Creso in collaborazione con Antica Distilleria Petrone. Il felice luogo, qualche giorno fa, è stato Ristorante Le Colonne di Caserta con la cura e la partecipazione della owner chef Rosanna Marziale. Al centro la presentazione del libro edito da Artetra “Caput mortuum -Anatomia della Mente e Disciplinamento sociale “ del professore Antimo Cesaro, ordinario di scienza e filosofia politica e teoria del linguaggio politico presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università della Campania “ Luigi Vanvitelli” che ha dialogato con il professore Giuseppe Maria Ambrosio della Università Vanvitelli e partecipato alle incursioni della chef padrona di casa ma
anche del responsabile marketing di Antica Distilleria Petrone e della gelatiera Pina Molitierno, con il coordinamento del giornalista Lorenzo Iuliano. i protagonisti del food hanno proposto, pure in costanza di discussione, una appropriata degustazione dell’Amaro Esoterico, ultimo nato in casa Petrone in abbinamento di due dolci preparazioni che spiegheremo alla fine. Il filo che lega tematiche del libro, amaro esoterico e…alchemico è insita nella indagine del professore Cesaro che nei suoi testi propone una ampia visione sull’ingegno creativo e le frontiere meno convenzionali del pensiero scientifico-filosofico tra ‘800 e ‘900, riportando alla luce, ad esempio, “cold case” partenopei come quello di Giuditta Guastamacchia e gli studi alienistici della scuola medica napoletana, sottovalutata nel racconto ufficiale negli anni del passaggio dell’unità nazionale. Caput mortuum è il residuo del processo alchemico della distillazione e che nel testo però si riferisce alla scoria del teschio secondo l’ analisi pseudoscientifica in virtù delle basi frenologiche ottocentesche ( il teschio è quello della criminale Guastamacchia e conservato oggi al MUSA) e delle delle sue vicissitudini. La scoria alchemica la si ritrova nel percorso meno lugubre e più attuale delle sostanze oggetto della distillazione e lì si lega alla creazione di Andrea Petrone con la linea dedicata all’avo borbonico “alchimisti reali “ realizzando con un infuso di foglie di alloro, canfora, cardo e una miscela di erbe. Gli alchimisti cercavano di creare elisir che sintetizzassero le proprietà divine, purificanti e stimolanti delle loro piante alchemiche, una felice esplosione di sentori che conferma la scia di ricerca senza cedimenti a mode della casa mondragonese. La serata è stata accompagnata dalle creazioni di Rosanna Marziale con il suggestivo e delicatissimo Biancamela, mela annurca e crema di latte di bufala di soave carezza al palato terminata nella chips di annurca, aderente l’ abbinamento a Guappa, il liquore di latte di bufala di casa Petrone, mentre con l’amaro esoterico esordisce la creazione della gelatiera casertana Pina Molitierno di La Fenice ( simbolica questa non neutra per la serata come sottolineato dal prof. Cesaro) un gelato che esalta e accoglie l’amaro esoterico partendo dall’alloro in crema, con la nota sulfurea del sale indiano, ricco profumo di amaretto e sentori canforati.
