Il turismo in provincia di Avellino è sempre più trainato dall’Enoturismo ma non tutti i players riscuotono lo stesso successo: Tenuta Cavalier Pepe best per il maggior network che valuta l’accoglienza enoturistica in tutto il mondo. Dopo averne bevute di bottiglie ora ci siamo finalmente andati.
Una giornata in Irpinia con Milena Pepe ed il suo poliglotta staff per vivere appieno la dimensione di Tenuta Cavalier Pepe, oggi anche vincitore di “World’s Best Vineyards 2024” , infatti La Tenuta Cavalier Pepe è la prima cantina d’Italia per l’accoglienza enoturistica. Sorpresi di vedere una realtà d’Irpinia essere la prima cantina d’Italia per l’offerta e l’accoglienza Enoturistica?, Ebbene noi no ed è la n. 14 nella classifica mondiale, con alle spalle tanti top di Francia e cantine italiane come Ceretto al n. 20, Castello Banfi al n. 22 e Tenuta Castelbuono (Lunelli) al n. 25. Grandi nomi si, ma battuti sull’accoglienza, da Tenuta Cavalier Pepe. Vivendo la struttura e le esperienze multformi in ogni stagione si capisce il perchè; c’è tutto quello che si deve per consentire appieno una esperienza enoturistica come da manuale: iniziando dalla accoglienza e dal modo di spiegare le fasi di lavorazione del vino, avvicinando anche chi non è un addetto ai lavori o un appassionato di lunga data; nella cantina campeggia l’anfora tra le botti, mentre l’approccio al funzionamento di diraspapigiatrici e alla fase di immissione delle uve dalla vigna è illustrata minuziosamente senza tediare. Tanti i momenti per andare in vigna, cominciando da santa Vara, terreni adiacenti dove nasce l’omonima etichetta. Facciamo anche una passeggiata panoramica ed iconica della bellezza dell’Irpinia del vino; ai lati del percorso anche una didattica e centenaria disposizione di filari a tendone avellinese, ed in azienda presenti pure le Starsete di memoria antichissima. Qui Il visitatore può conoscere e meditare al di sotto questo vero libro di storia della viticoltura di questa parte d’ Appennino. La strada in leggero declivio ci accompagna agevole attraverso brecciolino bianco. Il tutto è nel rispetto totale della natura, l’elogio del silenzio, per restare muti dinanzi al balcone panoramico su Luogosano, bianco e suggestivo anche in una giornata uggiosa. Tra la filosofia di un vino fatto in vigna e il bilancio di sostenibilità presentato annualmente dall’azienda il fil rouge è la competenza di Milena e dello staff e la loro attenzione e sostenibilità, la continua ricerca di eventi non banali come l’abbinamento vino e tartufo e l’attività con la lavanda che alberga in un terreno dedicato. La strada culmina a La Veduta, il ristorante di famiglia dove la proposta culinaria è il miglior modo di degustazione e abbinamento anche dei vini da 3 docg di quest’area, dal Fiano di Avellino al Greco di Tufo e poi al Taurasi, senza perder di vista le proposte dop Campi Taurasini e creazioni di gran fascino come Appio. Non poteva mancare alla fervida creatività della famiglia Pepe, infatti, la connessione con la Regina Viarum che attraversa l’Irpinia poco più a sud della Tenuta, per non abbinare un grande aglianico, il vitigno principe della Via nei secoli, alla capacità di offrire esperienze nel bicchiere e fuori. Appio è il prodotto principe di una vigna di Taurasi a Luogosano 400 mt di altezza per un affinamento in anfora 24 mesi , poi barrique e infine altrettante in bottiglia, suadente l’abbinamento con uno dei primi piatti del ristorante che ricorda i tratti campani, lucani e pugliesi dell’Appia, con le orecchiette in crema di broccoli, salamella e peperone crusco. Prima del viaggio, perchè qui un giorno può essere definito viaggio di esperienze, natura, gusto, consigliamo di lasciarsi guidare nell’ottimo sito aziendale per verificare le innumerevoli esperienze e conoscere meglio i vini che oggi hanno un successo anche internazionale, collocando l’azienda stabilmente tra i top d’Irpinia. Una lezione per tutti ? La tradizione vince se aperta al mondo.