Sab. Nov 16th, 2024

Dal comunicato della Fonte istat portata a conoscenza da Coldiretti ci siamo  posti delle domande e le poniamo al lettore, ma anche alla centrale associativa.  L’opinione di chi scrive  ovviamente non è corroborata da ricerche mirate: Spendiamo in media di più per il cibo perchè più di altri mangiamo e come mangiamo? Sempre bene con le regole nutrizionistiche ? I dati sulla obesità dei bimbi campani, ad esempio, fanno preoccupare.

Spendiamo di più perchè qui ci sono molte prelibatezze, tanta accessibilità a queste che per noi più di altri sono piaceri irrinunciabili della vita? Oppure perchè la filiera in alcuni settori fa registrare rincari che in altre parti non ci sono i tali dimensioni? A mio avviso sono tutti e tre questi fattori combinati a determinare tale leadership. 

 

Ecco il comunicato con la fonte Istat.

E’ la Campania, “patria” della Dieta mediterranea, la regione dove si spende più per mangiare, davanti a Sicilia e Friuli Venezia Giulia, mentre in fondo alla classifica troviamo la Sardegna. Ad affermarlo è un’analisi Coldiretti su dati Istat relativi ai consumi delle famiglie nelle diverse regioni nel 2023.
Con una spesa media mensile di 614 euro i cittadini della Campania sono quelli che spendono di più per mangiare, secondo Coldiretti, destinando al cibo il 27% del proprio budget. Al secondo posto si piazza la Sicilia con 586 euro, mentre al terzo c’è il Friuli Venezia Giulia con 576 euro. Al quarto la Calabria (562 euro) che precede il Molise (555 euro), le Marche (547 euro), Basilicata (542 euro), Abruzzo (541 euro), Lazio (538 euro) e Umbria (530 euro).
A seguire Valle d’Aosta (529 euro), Veneto (518 euro), Trentino-Alto Adige (518 euro), Piemonte (513 euro), Lombardia (507 euro), Toscana (505 euro), Emilia-Romagna (501 euro), Liguria (477 euro), Puglia (464 euro) e Sardegna, che chiude la graduatoria con 415 euro.
Complessivamente nelle case italiane si destinano mediamente 526 euro per il cibo, il 19% dell’intera spesa mensile, terza voce del budget dopo casa e bollette e affitti. Una percentuale che è però fortemente differenziata se si scende a livello regionale, tanto che i campani spendono quasi 200 euro in più dei sardi.
Una classifica che vede una netta prevalenza delle regioni del Sud nelle posizioni di testa a conferma di un trend che vede il Meridione leader della spesa alimentare mensile con 551 euro, mentre le Isole si fermano a 542, il Centro a 528, il Nord Est a 518 e il Nord Ovest ad appena 505.
Analizzando il dato nazionale, la voce più pesante nel carrello resta quella della carne e salumi – conclude Coldiretti – per i quali si spendono mensilmente 111 euro, davanti a pasta, pizza, pane e cereali (83 euro) e verdura con 69 euro.

 

L’opinione di chi scrive  ovviamente non è corroborata da ricerche mirate ma una domanda pongo: Spendiamo in media di più per il cibo perchè più di altri mangiamo e come mangiamo, sempre bene? I dati sulla obesità dei bimbi campani fanno preoccupare. Spediamo di più perchè qui ci sono molte prelibatezze, tanta accessibilità a queste che per noi più di altri sono piaceri irrinunciabili della vita? Oppure perchè la filiera in alcuni settori fa registrare rincari che in altre parti non ci sono i tali dimensioni? A mio avviso sono tutti e tre questi fattori combinati a determinare tale leadership.

SPESA A TAVOLA DELLE FAMIGLIE PER REGIONE EURO/MESE
Campania 614 euro
Sicilia 586 euro
Friuli-Venezia Giulia 576 euro
Calabria 562 euro
Molise 555 euro
Marche 547 euro
Basilicata 542 euro
Abruzzo 541 euro
Lazio 538 euro
Umbria 530 euro
Valle d’Aosta 529 euro
Veneto 518 euro
Trentino-Alto Adige 518 euro
Piemonte 513 euro
Lombardia 507 euro
Toscana 505 euro
Emilia-Romagna 501 euro
Liguria 477 euro
Puglia 464 euro
Sardegna 415 euro
ITALIA 526

Di Carlo Scatozza

redattore di Campania Slow | Contatto Facebook: http://it-it.facebook.com/people/Carlo-Scatozza/1654720386

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.