Ven. Nov 22nd, 2024

Qualche mese fa il botta e risposta tra Coldiretti, che protestava contro la presenza di pomodoro cinese nei porti italiani  destinato alle aziende di trasformazione e queste che, con l’associazione di rappresentanza Anicav, che spiegavano la inesistenza per  il mercato italiano di quelle forniture. Oggi sono insieme per una nuova valorizzazione, ecco il comunicato congiunto :

Coldiretti, Filiera Italia e l’Associazione Nazionale Industriali Conserve Alimentari Vegetali (ANICAV), associazione di rappresentanza dell’industria italiana di trasformazione del pomodoro del sistema Confindustria, firmano un importante accordo di collaborazione per la valorizzazione e la tutela della filiera italiana del pomodoro da industria.

Tra i più rilevanti comparti dell’agroalimentare italiano, sia in termini di fatturato (oltre 5 miliardi di euro nel 2023) che di quantità prodotte (5.4 milioni di tonnellate nel 2023), grazie alla sua forte vocazione all’export, cui è destinato il 60% delle produzioni per una quota di circa 3 miliardi di euro, la filiera è riconosciuta in tutto il mondo come uno dei simboli del Made in Italy e riveste un ruolo strategico cruciale nell’economia nazionale. L’Italia è leader mondiale nella produzione e nell’esportazione di derivati del pomodoro destinati direttamente al consumatore finale.

Questi dati confermano quanto sia necessario promuovere e tutelare la filiera del pomodoro da industria, garantendo la distintività del prodotto 100% italiano, essenziale per il Paese. Va in questa direzione il documento di intenti finalizzato a promuovere e valorizzare, attraverso la condivisione di una serie di proposte l’intera filiera, sulla cui importanza non sempre c’è, nel nostro Paese, una adeguata consapevolezza.

“Lavoriamo per dare valore alle imprese agricole italiane della filiera del pomodoro. È dal nostro prodotto che prende vita una filiera strategica, tra le più imitate nel mondo. Insieme ad ANICAV vogliamo promuovere un modello di filiera più equo e trasparente. Per questo chiediamo all’Europa un passo in avanti sull’origine in etichetta e di applicare il principio di reciprocità, combattendo lo sfruttamento ovunque in Italia così come nei prodotti importati. Collaboriamo in modo proficuo con le industrie che come noi vogliono dare valore al pomodoro 100% italiano”, dichiara il presidente nazionale di Coldiretti Ettore Prandini.

“All’inizio di una campagna di trasformazione del pomodoro caratterizzata da una serie di complessità, arriva questa importante intesa – dichiara Marco Serafini, Presidente di ANICAVche vuole accendere i riflettori su una delle più importanti filiere italiane dell’agroindustria non sempre conosciuta e valorizzata per quello che realmente rappresenta. Il Documento, che pone l’accento su una serie di temi di interesse del comparto, si inserisce in un quadro di alleanze tra parte agricola e industria indispensabile per promuovere lo sviluppo della filiera del pomodoro e dei suoi derivati”

“L’intesa tra le nostre Organizzazioni – afferma Giovanni De Angelis, Direttore Generale Di ANICAVsi propone di valorizzare e rafforzare il pomodoro italiano sia all’estero che sul mercato interno, anche attraverso il sostegno congiunto al riconoscimento del Pomodoro Pelato di Napoli, garantendo ai consumatori che le nostre produzioni sono di qualità e 100% italiane con l’impegno a contrastare i pur limitati casi di frode.”

“Oggi realizziamo concretamente un vero patto di filiera esclusivo tra la produzione agricola nazionale e le imprese di trasformazione italiane, in una delle filiere più importanti del Paese. Insieme incentiveremo contratti a lungo termine, equi e trasparenti, in cui tutte le parti si impegneranno a generare e condividere equamente il massimo valore aggiunto. Lavoreremo sull’indicazione di origine in etichetta, rendendola obbligatoria in tutta Europa, e combatteremo senza compromessi l’Italian Sounding, sostenendo le denominazioni DOP e IGP già presentate (Napoli) e quelle future (Puglia). Insieme investiremo in ricerca, innovazione e promozione, offrendo una risposta di sistema vera e unitaria per il rilancio di uno dei prodotti cardine della dieta mediterranea”, dichiara l’amministratore delegato di Filiera Italia Luigi Scordamaglia.

Gli obiettivi dell’accordo in sintesi:

  • Promozione della sostenibilità ambientale ed etico – sociale lungo tutta la filiera favorendo azioni a tutela dell’ambiente e dei diritti dei lavoratori
  • Tracciabilità e trasparenza sull’origine della materia prima utilizzata per la produzione dei derivati del pomodoro, garantendo ai consumatori informazioni chiare e affidabili sull’origine dei prodotti al fine di contrastare le frodi e le contraffazioni
  • Valorizzazione del made in Italy attraverso azioni di comunicazione tese a difendere la distintività delle produzioni italiane, informando i consumatori che i derivati del pomodoro sono 100% Made in Italy e sui limitati rischi di trovare un falso made in Italy sulle tavole italiane
  • Supporto alla filiera del pomodoro: promuovere e tutelare la filiera del pomodoro da industria, sostenendo il riconoscimento delle denominazioni d’origine, a partire dall’IGP del “Pomodoro Pelato di Napoli” in attesa di riconoscimento, e migliorando la competitività del comparto
  • Innovazione tecnologica: favorire l’adozione di tecnologie avanzate per migliorare la produttività e la sostenibilità delle coltivazioni, come le Tecniche di Evoluzione Assistita (TEA)
  • Tutela della filiera attraverso l’applicazione del principio di reciprocità in ambito UE per garantire che tutti i Paesi extra UE che esportano nel mercato comunitario rispettino le stesse regole commerciali e gli stessi requisiti ambientali e sociali
  • Contrasto all’Italian sounding sui mercati di esportazione.

 

Di Carlo Scatozza

redattore di Campania Slow | Contatto Facebook: http://it-it.facebook.com/people/Carlo-Scatozza/1654720386

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