Dom. Dic 22nd, 2024

Tutte le organizzazioni agricole hanno espresso solidarietà e condannato le modalità dell’omicidio nei campi del povero Satnam Singh, anche se troppi hanno lasciato trasparire quel velenoso verbo lollobrigidiano di non criminalizzare gli imprenditori…e per carità,  nel combattere un fenomeno non si può mai generalizzare.  Magari un modus operandi da seguire pure su altri settori, pure quelli che  vedono  un crimine  metropolitano commesso da un immigrato come veicolo di errata  generalizzazione verso tutti i suoi connazionali..non solo carne da macello ma carne da…. campagna elettorale per l’italiano distratto ed in cerca di placebo… Anche la stampa di settore                        ( compreso noi) tra casertano e agro pontino sa bene chi sono i protagonisti del caporalato, sa bene almeno chi è stato colpito da provvedimenti in passato e… si farebbe bene in questo caso  ad evitare appuntamenti, associativi o aziendali, dove tali soggetti presenziano ed hanno un ruolo importante… Quanta ipocrisia, soprattutto in area domiziana e aurunca…ideale continuazione del Pontino, dove l’unico squarcio del velo di omertà a volte è dato solo dall’impegno e dal coraggio di sindacati come la Flai Cgil quando non dalla magistratura. Comunque, in questi giorni di riflessione e letture buone ed utili ci sono parse le posizioni di Slow Food Italia e Agrocepi che vogliamo qui segnalare al lettore.

Ecco la posizione di Slow Food 

Il comunicato Agrocepi

 

La morte sui campi Satnam Singh, il modo disumano con il quale è stato trattato e abbandonato al suo destino dopo il gravissimo incidente che gli aveva fatto perdere un braccio, pone problemi che vanno al di là della politica e delle possibili norme.

C’è una questione culturale che rende accettabile per alcuni imprenditori non solo sfruttare altri esseri umani oltre ogni limite ma anche lasciare che muoiano.

In passato il governo Renzi con il Ministro Maurizio Martina si impegnò molto, con norme ad hoc e campagne di comunicazione, contro l’orribile fenomeno del caporalato; colpendo sia gli imprenditori che fanno ricorso ai caporali che i caporali stessi. Anche il governo Conte con il Ministro Bellanova si spese contro il fenomeno.

Purtroppo restano alcune questioni irrisolte: senza criminalizzare un’intera categoria, c’è bisogno di un cambiamento culturale ed etico che renda impensabile abbandonare un lavoratore ferito lontano da un ospedale e che consideri il ricorso al caporalato un atto indegno per un imprenditore agricolo, in secondo luogo servirebbero più ispettori.

Così Corrado Martinangelo, presidente nazionale Agrocepi, interviene a seguito delle tragiche vicende avvenute nelle campagne in provincia di Latina:

Riteniamo apprezzabile la convocazione del tavolo sindacale da parte dei Ministri del lavoro e dell’Agricoltura del Governo Meloni per determinare ulteriori provvedimenti. Crediamo che in ogni caso bisognerebbe snellire le procedure dei permessi dei soggiorni da rilasciare agli extracomunitari, e in sede di agevolazioni pubbliche alle imprese rafforzare la condizionalità sociale prevista già per la Pac e agire con la revoca dei contributi pubblici per chi non rispetta

 

Di Carlo Scatozza

redattore di Campania Slow | Contatto Facebook: http://it-it.facebook.com/people/Carlo-Scatozza/1654720386

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