Come direbbe Geppi Cucciari …..“ nella splendida cornice “ ( e nessuna è più tale ) del Vestibolo superiore del Palazzo reale di Caserta mercoledì 29 novembre si sono tolti i veli alla nuova etichetta di Tenuta Fontana, ma anche si è fatto un primo bilancio del progetto di valorizzazione della Vigna di San Silvestro di pertinenza del luogo della cultura; dopo oltre un secolo, la Cantina Tenuta Fontana ha fatto rinascere la Vigna del Re della Reggia di Caserta in una progettualità avviata nel 2018 con la prima vendemmia nel 2021, con la produzione di un migliaio di bottiglie di OroRe Pallagrello Bianco igt, presentato lo scorso anno al Vinitaly. E’ quindi ora giunto il momento di OroRe Nero, il rosso. La Vigna del Re ha radici lontane: Ferdinando di Borbone ne fece impiantare 16 moggi nella Real Tenuta del Bosco di San Silvestro della Reggia di Caserta. Il vino Pallagrello, che tanto piaceva al Re, era costantemente presente nei pranzi ufficiali ed era dono per i più illustri ospiti in visita a corte. Ma la caduta del regno, con l’abbandono del Palazzo reale, fece naturalmente abbandonare anche la vigna, che scomparve.
Il progetto di valorizzazione è uno dei grandi e positivi frutti della Reggia di Caserta come istituzione autonoma che, con un bando pubblico emanato dall’allora direttore Felicori, consentì, come altre attività, ciò che per decenni era stato tombato dall’immobilismo riguardo la moderna valorizzazione in cui annegavano i beni culturali prima della Riforma Franceschini. Attività sviluppate e proseguite poi dalla direttrice Tiziana Maffei, coinvolgente guida per il pubblico selezionato della stampa ed operatori nello scoprire l’importanza dei progetti legati alla vigna di San Silvestro per la Reggia di Caserta. Il ruolo e la storia del Pallagrello, di cui si hanno notizie almeno un secolo prima dell’avvento borbonico, sono stati tratteggiati dalla esperienza e sapienza di Manuela Piancastelli, riscopritrice del vitigno autoctono nei tempi moderni. In una giornata che ha evidenziato anche un protagonismo femminile nel mondo della cultura e delle imprese enologiche ( poi dell’alta cucina con Rosanna Marziale), di impatto pure emotivo è stata la narrazione dell’avvento della etichetta e dei grandi lavori fatti, da parte di Maria Pina Fontana, imprenditrice, “Donna del Vino” e voce della Famiglia Fontana tutta schierata in platea. Un lavoro che spesso abbiamo raccontato e che si ritrova tutto poi nella degustazione tecnica guidata, nelle postazioni della sala Romanelli, dai sommelier Ais Caserta con Pietro Iadicicco e il presidente di Ais Campania Tommaso Luongo. Con l’enologo aziendale Francesco Bartoletti abbiamo ascoltato la spiegazione dell’ambiente ricco di biodiversità della Vigna di San Silvestro, ma anche le tecniche di raccolta e vinificazione rispettose dell’identità del vitigno in piena conduzione biologica: l’ affinamento è in anfora di terracotta, mentre nessun legno è stato utilizzato, onde non interferire con le caratteristiche del vino. Ovviamente si ottiene una resa bassissima, mentre il frutto delle poche piogge restituisce una ricca concentrazione, ancora maggiormente pronunciata nel pallagrello nero, vitigno a vendemmia tardiva, entrambe le etichette si inseriscono nella Igp Terre del Volturno. La degustazione inizia con Oro Re Bianco, dall’imponente equilibrio e dal brioso danzare di aromi: oltre a quegli scolastici, di frutti gialli e mandorlati del vitigno, fresca gioia è la scoperta al primo sorso di un sentore di kiwi non maturo, ed i tocchi di sentori “verdi” che contaminano il “giallo”. Si svela poi il nuovo arrivato, l’ Oro Re nero che, con appena due anni di invecchiamento, già rivela già aromi di liquirizia esaltati dall’anfora, insieme ad un vario bouquet di frutti rossi. Chi scrive sa attendere sui rossi di territorio e credo che in questa etichetta, tra un altro paio di anni, ci sarà un notevole rosso campano. Lunga può essere la vita di questa bottiglia a marchio Reggia che i fortunati ed avveduti consumatori, amanti del buono e della storia potranno conservare e poi degustare, magari in un momento topico della vita, ricordando fasti e natura della Reggia casertana frequentata per un giorno da turista straniero o da assiduo abbonato locale. Come non abbinarci la ricchezza delle bontà di Terra di Lavoro alla giornata che dà il benvenuto alla nuova etichetta ? Ecco quindi che non poteva mancare la presenza della Chef Rosanna Marziale capace sempre di declinare la casertanità nell’olimpo delle grandi evoluzioni della cucina contemporanea, mai banale e… ci sovviene la consapevolezza che non è da tutti poter servire la cotica in un buffet del genere….ma Rosanna può.. con delicati piccoli involtini di cotica, capaci di sorprendere nel gusto anche chi non è amante, in genere, di tale”importante” pietanza. Fuori dal banale anche il modo di preparare e servire piccoli tramezzini. Altra regina di giornata è stata ovviamente la Mozzarella ( e ricotta) di Bufala Campana Dop in felice multiversione; dalla stracciata alla treccia, dall’affumicata, alla pezzatura classica. splendido abbinamento anche per altre due preziosità di della cantina di Carinaro, l’Asprinio fermo da Alberata Aversana ( gustosissimo a mio avviso nelle etichette con un annetto in più ) e le bollicine di Olmo, l’Asprinio di Aversa spumante, un bel modo che suggeriamo per brindare campano nelle incipienti feste. Chi scrive, nel porgere gli auguri di cuore a Tenuta Fontana per questa nuova etichetta, con orgoglio ricorda che il racconto di questo nuovo futuro alla Vigna di San Silvestro è stato anche riportato nel mio libro “ In Bici nei dintorni della Reggia di Caserta”, nella prima parte dell’appendice GiroGustando, dove si narra dei vari prodotti a marchio Reggia, capaci di completare una magnifica fruizione, anche in chiave di turismo sostenibile. E pure l’enoturismo sulla Vigna di San Silvestro, ora, deve essere sempre di più una progettualità da rendere fruibile ed attrattiva. Ad Maiora!