Mer. Dic 18th, 2024

La mostra, unica nel suo genere, guida il visitatore in un viaggio nel tempo e nello spazio, tra storie e connessioni, tra due città apparentemente lontane come Napoli e Cuzco. Città, invece, sorprendentemente vicine per storia e relazioni. Attraverso documenti originali e ricostruzioni virtuali, il pubblico verrà trasportato in un mondo di intriganti connessioni storiche tra il vicereame napoletano e i territori d’oltreoceano durante il periodo della Corona Hispánica. Un viaggio multimediale profondamente innovativo.

“Napoli > Cuzco: Due capitali tra scrittura, architettura e data visualization” è stata presentata in via San Biagio dei Librai 121, nella sede della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Campania a Palazzo Carafa. All’inaugurazione hanno partecipato Gabriele Capone, Soprintendente archivistico e bibliografico della Campania, Costanza Miliani, Direttore dell’Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Ricardo Mar i Medina, Docente di archeologia dell’Università Rovira i Virgili di Terragona, Luigi La Rocca, Direttore Generale Archeologia Belle Arti e Paesaggio.. Le conclusioni sono state affidate a Felice Casucci, Assessore alla semplificazione amministrativa e al turismo della Regione Campania.

La narrazione multimediale coinvolge il pubblico attraverso sincronizzazioni audio e video di alta tecnologia, mentre la proiezione laser su uno schermo di 10 metri per 4 metri trasporterà il visitatore in un periodo storico che va dal XVII al XVIII secolo, quando il viceré di Napoli, il conte di Lemos, riceveva resoconti direttamente da Cuzco. Questi documenti, tra cui lettere che risalgono al 1610, rivelano dettagli sulla battaglia di Cajamarca e sul comportamento del conquistador Francisco Pizarro e degli amministratori spagnoli.

La mostra è stata voluta dal Soprintendente Archivistico e Bibliografico della Campania Gabriele Capone: “Questo percorso multimediale consente di stabilire una connessione fortissima tra la Napoli, capitale del viceregno spagnolo, e Cuzco. Il viceré di Napoli fu, infatti, tra i primi nel mondo occidentale a ricevere informazioni sulle condizioni e sullo stato delle popolazioni indigene peruviane.  Il racconto tecnologico della mostra, arricchito dal contributo documentario proveniente da diverse Istituzioni nazionali ed internazionali, restituisce una trama costituita da vicende singolari e personaggi inaspettati tra cui il viceré di Napoli, i gesuiti, il principe di Sansevero, i mercanti genovesi, fino ad arrivare al XX secolo e a Clara Miccinelli.  Insomma si sono coniugati nuovi linguaggi con il rigore della documentazione storica, in uno sforzo corale con alcuni istituti del Consiglio Nazionale delle Ricerche, l’Università Federico II e l’Università Rovira i Virgili di Terragona”.  

 

La mostra si arricchisce ulteriormente con ricostruzioni virtuali di Napoli e Cuzco, che evidenziano le continue trasformazioni urbane delle due città. Inoltre, vengono presentati manufatti provenienti dal Perù, tra cui retabli ayacuchani e rappresentazioni di Pachamama in corda e lana.

La parte documentaria della mostra include documenti originali prestati dall’Archivio di Stato di Napoli e dall’Archivio storico della Fondazione Banco di Napoli, tra cui lettere, disegni e documenti cifrati. Vi è anche una sezione dedicata ai manufatti e una postazione multimediale che permette ai visitatori di approfondire l’uso dei quipu, un sistema di scrittura utilizzato nell’Impero del Tawantinsuyu.

Inoltre, un monitor touch screen coinvolge il pubblico nella visualizzazione di disegni dal manoscritto di Blas de Valera “Primera Nueva Corónica y buen gobierno,” conservato nella Biblioteca Reale di Danimarca a Copenaghen.

La mostra si preannuncia come un’esperienza coinvolgente, che mescola nuove tecnologie con il rigore della documentazione storica per raccontare la storia sorprendente e complessa di Napoli e Cuzco.

La mostra sarà aperta al pubblico dal 14 novembre 2023 al 12 gennaio 2024, dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 12.30 con ingresso gratuito ogni ora, senza necessità di prenotazione.  

L’iniziativa è parte della rassegna “Carte in Arte: Storie e vicende tratte dagli archivi napoletani”, finanziata dalla Regione Campania. La mostra è stata realizzata in collaborazione con diverse istituzioni di ricerca e università, rendendola un’esperienza culturale eccezionale.

L’evento è frutto della collaborazione tra il Consiglio Nazionale delle Ricerche, l’Università Rovira i Virgili di Tarragona e l’Università degli Studi Federico II di Napoli Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e Risorse.

Di Carlo Scatozza

redattore di Campania Slow | Contatto Facebook: http://it-it.facebook.com/people/Carlo-Scatozza/1654720386

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