Contribuire allo sviluppo di una filiera corta sui legumi coltivati in Campania “dal produttore al trasformatore” con metodi biologici è l’intento di Agria S.p.A., azienda specializzata nella selezione e nel confezionamento di legumi secchi a marchio Select che da oltre 60 anni onora la fiducia dei consumatori garantendo materie prime di qualità provenienti da filiera controllata. Oggi più che mai, rinnova il proprio impegno verso un’agricoltura sana, biologica e sostenibile, puntando ancora una volta sull’innovazione.
È da questi propositi che nasce la partecipazione al progetto di ricerca e sperimentazione “Legubiocer” finanziato con i fondi del PSR 2014/2020 della Regione Campania e coordinato dal dott. Massimo Zaccardelli del CREA di Pontecagnano (SA). Il Gruppo operativo è costituito da 6 partner, di cui 2 pubblici e 4 privati. I partner pubblici sono il CREA, che partecipa con tre Centri di ricerca (Orticoltura e Florovivaismo di Pontecagnano, Cerealicoltura e Colture Industriali di Foggia e Caserta e Politiche e Bioeconomia di Roma) e il Dipartimento di Agraria di Portici (Università degli Studi di Napoli “Federico II”). I soggetti privati sono invece le due aziende agricole cerealicole De Martini e Zampaglione, la ditta Bioagritest che si occupa della concia delle sementi e della diagnosi fitosanitaria e l’azienda Agria S.p.A specializzata nella selezione e distribuzione di legumi secchi.
In senso più ampio, l’obiettivo del progetto è di favorire la diffusione della coltivazione delle leguminose da granella – in particolare cece e lenticchia – negli areali cerealicoli campani, sostenere il trasferimento di innovazioni nella tecnica colturale come l’impiego della nuova seminatrice “Seminbio”, la minima lavorazione, la falsa semina, la concia della semente con microrganismi utili e l’impiego di nuove molecole ecocompatibili per il controllo delle malattie e, allo stesso tempo, favorire lo sviluppo di filiere a livello regionaleincentrate sulla valorizzazione delle produzioni locali di qualità riducendo gli intermediari e le distanze della “catena del cibo”.
A tal proposito Aniello Alberti, direttore generale di Agria S.p.A., dichiara: “Nel corso dei due anni di sperimentazione ci siamo occupati, insieme ai nostri partner, della valutazione tecnologica della granella di cece e lenticchia e sono emersi dati molto interessanti. Questi dati saranno elaborati e resi pubblici al termine del progetto per valutare l’impatto economico delle innovazioni adottate e per la creazione di una filiera corta in Campania, dove saremo coinvolti soprattutto dal punto di vista logistico con il ritiro del prodotto.”
In particolare, il personale del laboratorio Controllo Qualità di Agria S.p.A., nel corso dei due anni di sperimentazione, ha caratterizzato dal punto di vista tecnologico, organolettico e merceologico la granella di cece e di lenticchia proveniente dalle prove di campo. In dettaglio, la granella di cece e lenticchia è stata trasferita dal campo al laboratorio che ha provveduto a pulirla e ad eliminare i corpi estranei e i semi difformi presenti nei campioni, per poi procedere alla calibratura e alle prove di cottura e di valutazione organolettica.
La realizzazione del progetto, che vede l’introduzione delle innovazioni nelle tecniche agronomiche e la sostituzione, nelle rotazioni colturali con frumento, delle classiche foraggere con le più redditizie leguminose da granella ad uso alimentare umano, in particolare cece e lenticchia, porterebbe ad un incremento della sostenibilità economica e ambientale nei comprensori cerealicoli campani e ad un fisiologico aumento delle produzioni biologiche.