Dom. Dic 22nd, 2024

Si è concluso, con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale europeal’iter per il riconoscimento dell’IGP, ai sensi del Regolamento comunitario apposito, ad uno dei prodotti campani più tipici e rinomati del settore ortofrutticolo campano, la Castagna di Roccamonfina.

Un meritato riconoscimento per gli operatori della filiera castanicola degli 8 Comuni interessati, ubicati nell’area del Monte S. Croce, nell’Alto Casertano dove insiste anche il Parco regionale di Roccamonfina. La denominazione è riferita alle castagne, fresche ed essiccate, appartenenti alle principali cultivar coltivate nella zona che sono: la Tempestiva (o Primitiva), la Napoletana (o Riccia), la Paccuta, la Lucente e la Mercogliana (o Marrone).

La Castagna di Roccamonfina Igp vive in Terra di lavoro da tempo in tante preparazioni gastronomiche nei ristoranti  ma da qualche anno  è parte anche del ricco mondo pizza che vede la provincia di Caserta primeggiare in molte classifiche, così accade di trovarla tra gli ingredienti utilizzati da Luca Doro, Pizzaiolo dell’Anno per la Guida L’Espresso e due spicchi Gambero Rosso, oltre che Pizzaiolo dell’Alleanza Cuochi e Pizzaioli Slow Food, infatti,  nella preparazione della Festa di Santantuono del suo paese,  Macerata Campania, uno degli eventi più importanti nel panorama delle feste popolari e religiose del panorama nazionale, è la castagna di Roccamonfina al centro del gusto tipico,  con la versione pizza del piatto tipico pastellessa, quindi  pizzellessa che si può trovare da Novembre a Gennaio  nella pizzeria di Luca Doro a Macerata Campania in via Trieste 50. La  Pizzellessa” ha  un impasto fragrante di Farina Petra ed un topping di castagne lesse sempre provienienti da Roccamonfina , mozzarella di bufala campana dop, guanciale di suino di razza casertana, scaglie di pecorino di laticauda e perle di peperoncino crusco.

La Castagna di Roccamonfina è il 27° prodotto campano ad essere riconosciuto dalla UE tra le indicazioni geografiche tipiche, la dodicesima IGP, la decima tra gli ortofutticoli. L’auspicio è che il marchio IGP possa rilanciare la domanda e il consumo non solo del prodotto ma dell’intero comparto delle castagne campane di pregio.

Di Carlo Scatozza

redattore di Campania Slow | Contatto Facebook: http://it-it.facebook.com/people/Carlo-Scatozza/1654720386

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.