Si terrà dall’1 al 4 settembre nella storica sede dell’ex Carcere Borbonico di Avellino, la kermesse Irpinia Mood – Food Festival.
L’evento alla sua sesta edizione è promosso dalla startup – società benefit ‘Visit Irpinia’ in collaborazione con la Soprintendenza ABAP di Salerno e Avellino e il patrocinio della Provincia di Avellino.
Irpinia Mood è un format consolidato che, ogni anno, richiama amanti e appassionati del mondo della cucina grazie ad un ricco calendario di appuntamenti, showcooking, degustazioni e incontri culturali.
Una manifestazione che celebra Avellino come culla della buona tavola, la Food Valley di un’areale dalla biodiversità unica e variegata interpretata da produttori e chef autorevoli di cui Irpinia Mood ne promuove la conoscenza e ne valorizza le capacità artigianali con l’intento di creare nuove opportunità di valorizzazione e crescita per l’intero tessuto produttivo e turistico del territorio.
Negli anni, la manifestazione si è distinta per il suo palese attaccamento alle radici rurali dell’Irpinia con un’attenzione particolare all’ambiente e al rispetto degli eco-sistemi.
Per questo, tra le sue file, anche quest’anno, può contare sulla partecipazione di chef e professionisti del settore che hanno fatto della sostenibilità un vessillo da difendere.
Non a caso, la direzione artistica dell’edizione 2022 è andata allo chef Mirko Balzano, firma rinomata della gastronomia irpina e campana, il quale ha creato una squadra di gastronomi di altissimo profilo.
Nella cornice suggestiva del complesso monumentale avellinese, ogni sera, saranno presenti sette chef, ognuno realizzerà un piatto ispirato dagli ingredienti dei produttori locali.
Tra gli stellati saranno presenti: Cristian Torsiello, Osteria Arbustico (1 stella Michelin), Marianna Vitale, Sud (1 stella Michelin), Pasquale Palamaro, Indaco (1 stella Michelin), Paolo, Barrale, Aria Restaurant, (1 stella Michelin), Francesco Franzese, Rear Restaurant (1 stella Michelin).
Tra gli irpini, invece la già stella Michelin Antonio Pisaniello, Carmen Vecchione, Giovanni Mariconda, Vincenzo Vazza, Giovanni Arvonio, Raffaele Romano, Davide Filadoro, Gerardo Urciuoli, Gianpaolo Capaldo, Alfonso Rossi, Thomas Taccone, Maurizio Grasso, Gioi della Bruna, Domenico Landolfo, Vittorio Belmonte, Federico della Cerra.
Non mancheranno poi le firme dei salernitani Pasquale Torrente, Michele De Martino, Marco Laudato, il pugliese Francesco Nacci, il casertano Mario Milo e il pasticciere napoletano Antonio Maresca.
Ogni creazione sarà il racconto di una storia che troverà voce nel piatto, ma anche nei talk di approfondimento condotti dalla giornalista Rosa Iandiorio, nei quali si alterneranno ospiti del mondo dell’enogastronomia, della cultura, del turismo e dell’imprenditoria. Tra gli ospiti anche lo chef due stelle Michelin Giovanni Solofra, Tre Olivi.
Ad allietare la 4 giorni, infine, l’arte e la musica. Tra gli artisti più attesi Joe Bastianich, accompagnato dalla Terza Classe che si esibirà nella veste di musicista il 2 settembre.
“Abbiamo deciso di riproporre Irpinia Mood dopo questi due anni difficili – spiega Alessandro Graziano, ideatore di Irpinia Mood e Ceo Visit Irpinia – Non potevamo vanificare gli sforzi fatti in questi anni. La lunga pausa però ci ha permesso di riflettere su come raccontare il nostro territorio e siamo tornati alle origini. L’edizione di quest’anno è proprio intitolata “denominazione d’origine”, con un errore grammaticale voluto perché nell’edizione si metteranno costantemente in discussione i modelli di sviluppo e le certificazioni che fino ad ora hanno caratterizzato la filiera agroalimentare. I focus, inoltre, saranno incentrati sull’importanza delle tradizioni, la transumanza e il ruolo della rigenerazione urbana. Abbiamo coinvolto, con la carica di direttore artistico, lo chef Mirko Balzano che sta coordinando tutta l’offerta gastronomica. Grazie a lui, siamo riusciti a coinvolgere tantissimi chef di blasone che ci aiuteranno a realizzare la nostra mission: promuovere le migliori produzioni della provincia. Ogni chef, infatti, sceglierà un ingrediente rigorosamente irpino e lo trasformerà in una proposta gastronomica, esaltandone tutte le caratteristiche”.