Da Carmelina a Staten Island a Domenico a Masterchef, passando per l’uva fragola ed il torrone, tanta cultura agroalimentare ed enogastronomica nel libro Macianisano Doc di Alessandro Tartaglione.
Un libro di narrazione per una città, la propria, scritto con la passione ed il lavoro della conoscenza; Marcianisano Doc: riflessioni ordinarie e storie straordinarie, ultima fatica letteraria di Alessandro Tartaglione, ci fionda in un album narrato di Marcianise, da sempre città nevralgica nella Piana Campana dalle ricche tradizioni. Una carrellata di personaggi, luoghi e storie della città senza mancare di riflessioni personali del suo vissuto, sociale, politico, umano in generale con il fine non del ricordo sterile ma del senso più nobile della “traditio”, ovvero il tramandare, trasmettere, riflettendo.
Il volume sta riscuotendo un bel successo tra i marcianisani, anche di oltremare e tra gli appassionati delle narrazioni delle città della nostra regione giungono importanti consensi.
Non poteva mancare, tra le riflessioni e le storie di Alessandro in tutti i campi della vita civile della comunità, un aspetto che mi ha colpito ma non sorpreso: il grande spazio dato alla tradizione enogastronomica della città ed al lavoro, spesso umile e duro, dei suoi protagonisti, vecchi e nuovi in questo settore cui ha sempre guardato e dato spazio con rispetto e dedizione. Si tratta di un’angolazione conosciutissima da Sandro anche perchè, da fondatore e direttore responsabile di questo giornale dove scriviamo, non avrebbe potuto mancare cotanto fondamentale outlook.
Accanto alle eccellenze della emigrazione marcianisana negli States nel campo della politica ( commovente l’epopea di Geraldine Ferraro candidata alla vicepresidenza USA) e della ricerca scientifica, compaiono anche quella della nostra cucina, con il racconto di Carmelina Tartaglione, cuoca marcianisana a Staten Island nel locale Enoteca Maria; a questo punto una meta imperdibile per chi viaggia nella grande Mela per trovare pettole e fasul, sasiccia e friarielli, addirittura anguille marinate ed il casertanissimo pancotto.
Sandro ha scavato con dovizia nella Marcianise che fu e forse anche in quella che avrebbe potuto essere, se lo sviluppo del dopoguerra avesse seguito linee più rispettose del passato agricolo e dell’ambiente. E ‘ bello così il ricordo della vite maritata dell’Asprinio e soprattutto dell’Uva Fragola, molto presente a Marcianise con le sue particolarità destinate al desinare contadino e che ha consentito di tratteggiare nel tempo una tradizione che ha portato Marcianise a caratterizzarsi per una bella festa in questi anni, come l’’Estate di San Martino recuperata dall’associazione Majeutica che, non a caso costituisce il primo racconto del libro.
Non mancano i ristoranti, anche quelli scomparsi, come La Lucciola, gustoso sfamatoio tra dopoguerra e alba della industrializzazione, quando è stata persino mensa di fabbriche come la 3M. Nel leggere il racconto ho incrociato il ricordo di mia madre che in quella fabbrica ci ha lavorato e in quella mensa ha mangiato con le stoviglie di porcellana.
Spazio alle immancabili “cantine” paesane e ai mestieri scomparsi col loro carico di umanità, molto vivido nel racconto di Ciccillo ‘o gelatiere o Zi Peppe ‘o briusciar . Storie anche del presente che non smette di abbeverarsi nella tradizione, come quella del contadino convertito in imprenditore della legna per pizzerie o la grande storia di inizio novecento del Torrone del Principe e del suo creatore, il pasticciere Buonpane con la bella notizia di una produzione che continua.
E’ possibile, tra le pagine, trovare anche notizie di golose e ruralissime ricette come Pettole e Fagioli nella stretta tradizione marcianisana, riportata in auge da Domenico Letizia, avvocato locale approdato di recente con questo piatto a Masterchef in tv. Però, per conoscere la particolarità marcianisana e la ricetta completa di questa pettola o… anche per questo, è bene acquistare il libro, edito per Wood&Stein al costo di 15 € nelle edicole di Marcianise o su Amazon.
Racconto agile, comodo, ben scritto con il quale Alessandro regala uno spaccato di vita e lavoro delle persone lungo un secolo, persino inserendoci anche giochi perduti come la caccia alla Bufala al Castello di Loriano e tante altre storie zeppe di tipicità che possiamo ancora riconoscere in qualche modo. Con scorrevolezza e gioia, Marcianisano Doc è consigliato anche per chi di Marcianise non è e non ci ha a che fare, mentre per chi ci vive, lavora o lo ha fatto in un periodo della propria vita è quantomeno obbligatorio.