Il Made in Costiera, però, non si limita alle materie prime perchè anche l’occhio vuole la sua parte e, quasi a creare una dolce illusione, da Nanà ci si trova circondati dalle originali ceramiche di Vietri che, con i suoi colori sgargianti, richiamano il blu del mare e il giallo dei limoni di Sorrento.
Se l’anno di nascita di Nanà è il 2004, è solo degli ultimi mesi la sua nuova veste, risultato di uno restyling e un rebranding frutto di una nuova collaborazione con un altro gruppo; quest’ultimo, già proprietario di Pastificio San Lorenzo, ha dato nuova linfa all’insegna del Rione Trevi, conferendone un’area più dinamica e contemporanea. Il loro obiettivo è chiaro: conquistare i romani in una zona in cui si è invasi dal turismo di massa, l’idea è quella di conquistare i romani che vivono il rione offrendo loro una cucina autentica.
La carta dei vini è firmata da Giacomo Gironi, figura chiave coinvolta dal gruppo per guidare questa fase di rilancio a 360 gradi. Il fiore all’occhiello è la selezione di aziende campane, divise per micro zone e per vitigno. Un vero vanto per gli amanti dei vini partenopei. Inoltre, troviamo in carta produttori da tutte le regioni d’Italia e qualcosa di internazionale, con un occhio di riguardo ovviamente alla Francia e allo Champagne.
La direzione di sala è affidata al giovane Luca Buffa, sommelier di soli 28 anni, ma con esperienze nel mondo dell’hôtellerie e della ristorazione. Chef e Sous chef, Paolo Gargiulo e Diego Spiniello, sono originari di Castellammare di Stabia e guidano la cucina di Nanà fin dagli inizi.
Da Nanà si possono provare ricette regionali campane e, talvolta, ci si prende qualche licenza di rivisitazione, restando sempre ben ancorati alla tradizione. Tra i must have: la parmigiana di melanzane, gli spaghetti alla Nerano, gli scialatielli ai frutti di mare, i tubetti totani e pomodorini, per passare a ricette più personali come la fresella di grano duro con pomodorini e ventresca di tonno di Cetara o i paccheri al Coccio, limone di Amalfi e bottarga.
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