Il gruppo parlamentare della Lega di Salvini, per bloccare la legge sulla cittadinanza basata sul Ius Scholae, che permetterebbe doverosamente a quasi un milione di ragazze e ragazzi nati da genitori stranieri che frequentano le nostre scuole nati e vissuti sempre in Italia, ha messo in ballo migliaia di emendamenti volti ad ostacolare questo riconoscimento di civiltà; Secondo i leghisti chi vuole la cittadinanza italiana deve anche conoscere a menadito le sagre italiane….. come se loro le conoscessero tutte oltre quelle del loro borgo o giù di li, infatti … sfidiamo i parlamentari lumbard del carroccio a conoscere le nostre ad esempio… Se Salvini dovesse avventurarsi ancora nelle nostre aree interne sarebbe il caso che qualcuno gli domandasse tutta la ricetta del Mallone o la data esatta della sagra del ciammaruchiello, la più antica della nostra regione, altrimenti gli venga impedito di calpestare il nostro suolo perchè non tenimm niente a sparterr….
Ma a parte dell’ennesima bestemmia leghista che non conoscono l’etimo della parola tradizione, ovvero dal latino traditio, trasmissione, di saperi, abilità del passato, ad altri attraverso il presente. …. In realtà le sagre sono sempre strumento di inclusione delle comunità e capacità di stare insieme nella tradizione che si rinnova e si trasmette a chi la vive. vecchi e nuovi abitanti, turisti e migranti. Questa è la tradizione di inclusione e civiltà della nostra terra almeno, dove la certezza della tradizione e la saldezza dell’identità non ha bisogno di razzismi ed escursioni con paura dell’altro per affermarsi. Al di sopra del Garigliano non sappiamo.
Segnalando cose serie, tornano dopo gli anni di pausa restrizioni Covid, alcune sagre delle più tipiche riguardo preparazioni singolari e particolari che vengono proposte solo da alcune e ben definite comunità rurali in Campania che è bene andare a trovare, per gustarne i sapori e vivere i borghi. E’il caso della Farzora, la cui sagra si terrà Perrillo di Sant’Angelo a Cupolo nel Sannio dall’ 8 al 10 Luglio, dalle ore 20.30, nello scenario della villa comunale. La festa è dedicata alla pietanza tipica del luogo, la farzora che prende il nome dalla tipica padella di ferro che si usava un tempo ed è fatta con pezzi di maiale, soprattutto pezzi di “scannatura”, patate fritte e il gusto agrodolce della “papaccella”, il classico peperone rosso e carnoso messo ad insaporire sotto aceto.
Nel casertano il 16 Luglio a Saliscendi di Teano si terrà festa della Madonna Ss. del Carmine e ci sarà la possibilità di poter assaggiare la gustosa Pizzonta (una particolare pizza fritta) , disponibile nella versione classica e nella variante con sugo o mortadella, con la seconda Sagra della Pizzonta che vuole valorizzare un classico di questa parte di Terra di Lavoro tra l’area calena ed il teanese.
Per chi è in provincia di Salerno la festa è a Castel SanLorenzo, non solo per il Moscato ma per la festa alla undicesima edizione dello Scazzatiello Castellese organizzata dalla locale proloco. Lo scazzatiello è anche un Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Regione Campania e Castel San Lorenzo ne è la patria. E’ detto anche “cavatieddu”, un tipo di pasta fatta a mano che ricorda, nella forma, una piccola valva di conchiglia, ma con una concavità centrale molto pronunciata. Gli scazzatielli derivano, probabilmente, dai dagli antichi “cavatielli” a loro volta derivanti dagli gnocchi medievali; tradizionalmente la ricetta voleva come ingredienti dell’impasto farina di grano duro, acqua, olio e sale, oggi, invece, si mischiano la farina di grano duro con quella di grano tenero e con uova fresche, olio extravergine di oliva, sale fino ed acqua. Nella sagra avviene un necessario rituale: ovvero l'”abbinamento” che vede i presenti sorseggiare contemporaneamente due bottiglie di vino rosso e una di bianco, macchiandosi per dimostrare di aver bevuto.
Da noi le sagre sono elemento di condivisione ed accoglienza, integrazione e scambio.
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