Dom. Dic 22nd, 2024

Un tassello importante per la valorizzazione di un prodotto che non può essere lasciato solo in una sagra ma merita un posto di primo livello nel panorama agroalimentare nazionale.  E’stata  pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale europea (GUUE) di oggi 1 luglio 2022 (C252) la domanda di registrazione della indicazione geografica “CASTAGNA DI ROCCAMONFINA IGP”, ai sensi del Regolamento comunitario CE n. 1151/12, relativo alla protezione delle denominazioni d’origine tipiche dei prodotti agroalimentari.

Sta per concludersi quindi l’iter per il riconoscimento dell’ambito marchio comunitario, promosso dal Comitato promotore nel 2018. Nei prossimi 3 mesi dalla pubblicazione ed in assenza di eventuali opposizioni da parte degli altri Paesi membri, la Commissione europea renderà definitiva la registrazione con apposito Regolamento. Un meritato riconoscimento per gli operatori degli 8 Comuni castanicoli dell’area del Monte S. Croce, nell’Alto Casertano.

La denominazione di cui si chiede la registrazione è riferita alle castagne, fresche ed essiccate, appartenenti alle principali cultivar coltivate nella zona che sono: Tempestiva (o Primitiva), Napoletana (o Riccia), Paccuta, Lucente e Mercogliana (o Marrone). 

La castanicoltura dell’area IGP è stimata in circa 3.800 ettari, quasi tutti destinati alla produzione dei frutti, pari a circa il 25% della SAU totale (con punte anche del 60% in alcuni Comuni), rappresentando, nella maggior parte del territorio, la principale coltivazione. La produzione media annua, fino al 2010 (in epoca pre-cinipide cioè) era di circa 8.500 tonnellate, mentre negli ultimi anni, in piena emergenza fitosanitaria, gli esperti hanno stimato una produzione non superiore alle 2000 t per anno. Da un paio d’anni vi è stata una certa ripresa produttiva che fa ben sperare anche per la prossima campagna di raccolta,

Il marchio IGP, fortemente voluto dal Comitato promotore, da tutti i Comuni dell’area, dal Parco del Vulcano di Roccamonfina e del Garigliano e dal Distretto della Castagna e dei Marroni della Campania, potrà servire non solo a tutelare e valorizzare un prodotto di eccellenza come la Castagna di Roccamonfina, ma anche a contribuire al rilancio di un territorio di grande pregio turistico, paesaggistico ed ambientale.  

Di Carlo Scatozza

redattore di Campania Slow | Contatto Facebook: http://it-it.facebook.com/people/Carlo-Scatozza/1654720386

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