Ven. Nov 22nd, 2024

Trarre spunto dalla natura, imitarla e impattare meno possibile sull’ambiente, è l’aspirazione di Antonio Giuliano, giovane enologo di appena 25 anni, che risponde al richiamo della terra, nel modo più semplice e genuino possibile, rispettandola. E se si tratta di vivere armonia con l’ambiente, come non trarre ispirazioni dalle laboriose api, capaci di leggere i misteri della natura e farli propri riuscendo ad “autoprodurre” tutto ciò che è necessario per restare in equilibrio con l’ecosistema.

Da una sapiente osservazione delle risorse naturali, infatti, le api producono la propoli a partire da una resina grezza che si trova su alcuni alberi. Dopo averla raccolta ed elaborata con saliva e cera, per arricchirla di enzimi, le api usano questo straordinario elisir per difende l’alveare da minacce esterne, non a caso, il nome antico, propolis, è la fusione di due termini greci pro=in difesa e polis=città.

Il precursore della propoli è una sorta di resina naturale, gommosa, balsamica, ricca di oli essenziali e componenti, che le piante secernono per proteggere gemme e apici vegetativi. Partendo da questa riflessione e traendo ispirazione dalle leggi della natura, Antonio Giuliano, utilizza la propoli per proteggere le gemme del suo vigneto, proprio come fanno alcune piante. “È da tre anni che utilizzo la propoli e la cera d’api nel mio vigneto -dichiara Antonio Giuliano, titolare di Cantina Marantol’ho trovata veramente utile soprattutto nelle prime fasi del germogliamento perché ha la capacità di stimolare le difese naturali della pianta e agisce come uno straordinario antibiotico naturale utile contro le malattie fungine e adatto a prevenire gli attacchi parassitari”.

La propoli è usata in agricoltura biologica proprio perché è in grado di stimolare importanti funzioni metaboliche, incitando la pianta all’autodifesa, inoltre, vanta straordinarie proprietà fungicide e antibatteriche, grazie alla massiccia presenza di pigmenti naturali, come i flavonoidi.  In più, è efficace per proteggere le piante dagli agenti atmosferici, infatti è utile contro i danni da grandine, gelate e colpi di calore. Anche la cera d’api è un’ottima alleata per la salute del vigneto, risulta essere, appunto, una magnifica pomata cicatrizzante, ottima per sanare le ferite dopo gli interventi di potatura, prevenendo, così gli attacchi fungini, che in questo modo trovano difficoltà a penetrare nei tagli di potatura.

Le proprietà di questo straordinario elisir naturale sono tante: antivirali, cicatrizzanti, immunostimolanti, vaso-protettive, antiossidanti… Motivi, che l’hanno resa per secoli, un potente alleato anche per la salute dell’uomo.

Di Carlo Scatozza

redattore di Campania Slow | Contatto Facebook: http://it-it.facebook.com/people/Carlo-Scatozza/1654720386

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