Sab. Nov 2nd, 2024

Giunge una buona notizia dal mercato del vino nella GDO ed in Campania, secondo uno studio che sarà presentato al  Vinitaly di aprile, si affermano alla grande i vini locali, AGLIANICO,  SOLOPACA E FALANGHINA IN PRIMIS. Segno che il Sannio, con i suoi vitigni più popolari soprattutto, ha saputo condurre bene una penetrazione nel mercato locale, prima preda dei grandi del resto d’Italia e, anno dopo anno  comincia ad affermarsi anche fuori Campania.  E’ sbagliato demonizzare  il vino nella GDO se il prezzo può essere giusto. E’ grazie alla GDO che una cantina di medio grandi dimensioni riesce ad affermarsi e a stare nelle tavole degli italiani davvero, da Brennero a Pantelleria ed è grazie alla GDO che si fanno numeri nell’export. La Campania, a nostro avviso, si afferma in patria sul vino e su altri prodotti sempre in maniera crescente, anche grazie ad una Gdo più plurale  con imprenditori campani o che in Campania hanno voluto costruire una parte importante del proprio business.

Ecco i risultati dell’indagine che ci sono pervenuti da IRI per Vinitaly:

I vini più venduti nel 2021 nei punti vendita della Distribuzione Moderna in Campania, nell’ordine: Aglianico (Campania, Basilicata), Solopaca (Campania),

Falanghina (Campania), Lambrusco (Emilia Romagna, Lombardia), Montepulciano d’Abruzzo, dati IRI (Iper, Super, Libero Servizio Piccolo).

 

Il mercato del vino nella Distribuzione Moderna nel 2021 a livello nazionale ha fatto registrare trend positivi: il vino a denominazione d’origine è cresciuto dell’1,8% a volume e del 5,9% a valore, con un prezzo medio di 5,55 euro (Docg, Doc, Igt, bottiglia 0,75; totale Italia, Discount, E Commerce, dati IRI). L’intero mercato del vino vale 700 milioni di litri per un valore di 2 miliardi e 269 milioni di euro (che arriva a 3 miliardi di euro con l’aggiunta delle bollicine). Il totale vino ha accusato una vistosa flessione dei formati diversi dalla bottiglia da 0,75 (bottiglioni, brik, plastica, bag in box, e altro) che ha influenzato il dato generale: +2,1% a valore, – 2,2% a volume. Notevole la performance delle bollicine che crescono a volume del 17,9% e a valore del 20,0%. Le vendite di vino nella Distribuzione Moderna (DM) nel 2021 hanno beneficiato di un primo bimestre segnato ancora da un semi lockdown e quindi da una posizione di vantaggio dei punti vendita della DM rispetto ad altri canali.

La classifica dei vini più venduti vede ai primi posti la tradizionale triade Chianti, Lambrusco, Montepulciano d’Abruzzo, con ogni tipologia che vende tra i 10 e i 15 milioni di litri, ma con una flessione del Lambrusco (- 6,7% a volume e – 5,7% a valore) e un buono spunto del Chianti (+3,7% a volume e + 5,4% a valore). E’ impressionante la crescita del Vermentino che si piazza al 5° posto con una crescita del 21,9% a volume e del 25,5% a valore. Il pugliese Primitivo aumenta a volume del 5,2% e dell’11,0 a valore, l’emiliano Pignoletto del 5,6% a volume e del 2,6% a valore, e il veneto Valpolicella del 15,9% a volume e del 16,9% a valore (incluso il Valpolicella Ripasso).

La classifica dei vini “emergenti”, cioè che hanno fatto registrare nel 2021 un maggior tasso di crescita a volume vede sul podio il Lugana (Veneto/Lombardia) con aumento del 34%, l’Amarone (Veneto) del 32%, il Valpolicella Ripasso (Veneto) del 26%. Buona la performance del Nebbiolo (Piemonte/Lombardia) con + 22%, del Ribolla (Friuli V. Giulia) con +19%, del Sagrantino (Umbria) +16%, e del Brunello di Montalcino (Toscana) +13% (vedi tabelle allegate).

Interessante anche la classifica delle bollicine con maggior tasso di vendita a volume: il primo posto va al Moscato, che cresce del 29%; non cessa di aumentare il Prosecco con +22%; il Fragolino spunta un buon +16%; il Muller Thurgau il 15%, l’Asti il 14%; il Brachetto il 12%.

Queste le anticipazioni della ricerca “IRI per Vinitaly” che verrà presentata lunedì 11 aprile e commentata da rappresentanti di Conad, Coop, Carrefour, Federvini, Unione Italiana Vini, nel corso della 18° edizione della tavola rotonda su vino e DM a Vinitaly.

IRI presenterà anche i dati del mercato del vino nella DM relativi al primo bimestre e alla prima metà di marzo 2022. Dati che si annunciano in territorio negativo, solo per via del confronto con un primo bimestre 2021 ancora molto influenzato dalla emergenza pandemica. Sarà anche illustrato l’andamento dei prezzi della bottiglia che nel primo bimestre non ha mostrato scostamenti significativi, ma andranno valutate le conseguenze degli aumenti dei costi energetici e delle materie prime e del conflitto ucraino.

Di Carlo Scatozza

redattore di Campania Slow | Contatto Facebook: http://it-it.facebook.com/people/Carlo-Scatozza/1654720386

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