Approvato dalla Giunta regionale della Campania il “Programma obbligatorio di eradicazione dalle malattie infettive delle specie bovina e bufalina”, che sostituisce integralmente il Piano in vigore dal 2019. Nel nuovo documento sono indicate le misure specifiche da attuare per debellare la tubercolosi e la brucellosi in Provincia di Caserta e in tutte le aree della Regione Campania identificate come “aree cluster” di infezione.
“E’ un risultato davvero importante – ha affermato l’Assessore all’Agricoltura Nicola Caputo – che è stato possibile conseguire grazie all’impegno comune dei numerosi soggetti coinvolti, e soprattutto grazie alla costante attenzione al tema riservata dal Presidente Vincenzo De Luca, che ha più volte indicato la necessità di puntare alla eradicazione definitiva delle infezioni che colpiscono parte dei nostri allevamenti, per approdare quanto prima alla realizzazione di stalle-modello con altissimi standard di biosicurezza e controllo. Il nuovo Programma è il frutto di un lungo lavoro di analisi tecnica e normativa, e di un’azione continua di condivisione con gli operatori del settore che con le associazioni di categoria che ho sostenuto con profonda convinzione, poiché credo che il successo dell’intervento dipenda anche dall’impegno e dal coinvolgimento attivo degli stakeholder interessati. Il documento ha visto una lunga ma proficua fase preparatoria: è stato discusso a più riprese con i rappresentanti degli allevatori nei vari incontri svolti presso i nostri uffici e presso le aziende, è stato condiviso con il Ministero della Salute, ed è stato infine integrato con le osservazioni del Centro di Referenza Nazionale per le brucellosi di Teramo, per arrivare ad una formulazione che, partendo dalle indicazioni fornite dalle autorità sanitarie e scientifiche, tiene in conto anche le esigenze segnalate dal territorio. Sono infatti state recepite molte delle richieste avanzate dagli operatori, tra cui ad esempio l’attivazione di procedure di autocontrollo in stalla”.
I punti chiave del nuovo Programma di Eradicazione prevedono l’introduzione dell’obbligo vaccinale nell’area “cluster” dei quattro Comuni a maggiore concentrazione di focolai per i capi tra i sei ed i nove mesi di età; l’introduzione facoltativa del vaccino nei Comuni dell’area “buffer”; incremento della frequenza dei controlli negli allevamenti che presentano focolai di infezione; riduzione dei tempi di diagnostica; stalle contumaciali e attività di autocontrollo. Nel corso dell’elaborazione del Programma sono state consultate numerose associazioni agricole e di settore, tra cui il Tavolo Verde (Coldiretti, Confagricoltura, Copagri, Cia), il Tavolo Agroalimentare, Ris Bufale, ARAC, ANASB, Altragricoltura, Amici della Bufala, Associazione Tutela della Bufala Mediterranea, Lega Bufalina, Coordinamento Unitario Difesa del Patrimonio Bufalino.
“È un nuovo inizio – ha concluso l’Assessore Caputo – che punta a risolvere in via definitiva un annoso problema, che ha più volte rischiato di indebolire un settore strategico per la nostra agricoltura. Con un monitoraggio costante degli interventi, e con l’impegno di tutti gli stakeholder, saremo finalmente in grado di voltare pagina e arrivare a liberare i territori interessati dalle temibili infezioni, per garantire la difesa e il rilancio della filiera bufalina. Da oggi parte una nuova fase, che fa del dialogo lo strumento fondamentale per una gestione ottimale del Piano”.
Il Programma, che si compone di vari interventi, è immediatamente operativo. Nei prossimi giorni saranno avviate le procedure per l’autorizzazione da parte della Commissione Europea all’avvio del percorso vaccinale.