Sab. Nov 2nd, 2024

Teano  è una delle città più belle della  Campania, dove imperdibile è la visita al Museo Archeologico di Teanum Sidicinum, arrivandoci lungo le stradine del centro storico,  nella costanza di Natale percorse da numerosi zampognari in cerca di pubblico dalle case. Il Museo, che raccoglie i reperti dei notevoli scavi locali e della civiltà sidicina, meriterebbe molti più turisti visto che conserva la più antica natività al mondo ( Re magi compresi)  grazie al mosaico risalente al IV sec. d.c. (  Il presepe di Greccio di S.Francesco arriva molto dopo…). 

Ma questa città, con un vasto territorio, tante frazioni, tanti boschi e terreni agricoli ha da sempre una grande vocazione agricola ed enogastronomica, con ottimi trasformatori che valorizzano anche la straordinaria produzione delle campagne. Dalla Pasticceria Sweet Love di Mauro Diana, grande trasformatore nei lievitati e non solo della nocciola di Teano e della Mela Annurca, a  Pietro Balletta, con la sua Locanda De Foris, che in pieno centro storico  delizia visitatori e  cittadini  con una cucina di territorio che beneficia della sua creatività ed inventiva; ogni  tour teanese è da iniziare, quindi,  rigorosamente a digiuno  e dopo una buona camminata nei boschi o nel centro storico arrivando fino al Teatro Romano, per poter provare più cose….

Amo la campagna d’inverno ed  è stato bello passare  una mezza giornata in tour recandomi per la prima volta presso Masseria Gliottone, azienda familiare che da pochi anni è passata dall’autoconsumo da sempre praticato per la allargatissima famiglia Gliottone ad una piccola dimensione imprenditoriale che consente alla ristorazione d’eccellenza e al privato cittadino che voglia provare gusti autentici di rifornirsi anche con un elegante packaging per regali. 

L’idea è stata di Maurizia Gliottone, da diversi decenni appassionata docente di enogastronomia presso l’ISIS Vincenzo Corrado di Castel Volturno,  che  con l’ausilio di altri familiari si dedica alle attività contadine e di vendita sotto la supervisione dell’ ultraottantenne genitore, da sempre custode dei fertilissimi terreni di famiglia,  corona di un edificio che testimonia la ruralità dal settecento in  un insieme di piccoli abitati di campagna in località Santa Reparata, compatrona della città di Teano e protettrice degli olivicoltori. Si trova appena fuori il centro attuale della città e in cui quasi tutti gli abitanti hanno Gliottone come cognome. 

In questa “Gliottonopoli” Maurizia ci accoglie vicino ad un ricco albero di pompelmi, indicatissimi per corroborare di salute le insalate che faranno parte dei momenti detox tra gli appuntamenti principali delle  feste natalizie, mentre si scorge l’areale del Parco  Regionale di Roccamonfina -Foce del Garigliano con le caldere del Vulcano che spuntano all’orizzonte ed ogni giorno da secoli caratterizzano in bene questa terra fortunata. Alberi da frutto in mezzo ad uliveti storici ultracentenari che donano un olio Evo, Verde Sidicino,  fruttato medio in cui il sentore erbaceo è predominante, le cultivar sono le autoctone da sempre: Tenacella e Pignarola ( nome locale della corniola che si trova anche nei dintorni di Capua). Sostenibilità non come moda  ma naturale prosecuzione dei metodi colturali di famiglia, rispetto del suolo senza costruzioni “monstre” nei paraggi, biodiversità

senza bisogno di induzioni concettuali  basata tutta sulla ricerca ed il recupero delle varietà locali. Siamo in una delle realtà custodi del cece di Teano,  neo presidio Slow Food, un piccolo cece 100 % biosostenibile, senza  l’irrigazione e, per il controllo di parassiti e malattie, non si utilizzano prodotti chimici di sintesi. La raccolta avviene tra la fine di luglio e la fine di agosto, con  le piante ingiallite e semisecche che si estirpano, si lasciano ad essiccare in campo e, successivamente, si trebbiano (sia a macchina che a mano, battendole con bastoni in legno, leggiamo dall’etichetta narrante Slow Food).Un cece casalingo da impreziosire a casa con una pettola tradizionale o con le zuppe dell’inverno con olio a condire, ma che vive anche una stagione di  utilizzi  in cucina in loco  grazie a chef Pietro Balletta o in pasticceria con Mauro Diana che trasformano proprio questo cece di Masseria Gliottone. La frutta, dalle percoche alle ciliegie agli agrumi dona pregiate confetture, mentre per i legumi c’è anche spazio per il Fagiolo a Pezzella del Fiume Savone. Innovazione apportata da poco è l’introduzione dello Zafferano, dando vita a Rosso Vulcano, zafferano da terra lavica prodotto in masseria e proposto in raffinate confezioni per un regalo o una ristorazione di gran classe. L’accoglienza per conversare con Maurizia è con affettati del posto nella vecchia stalla che ora è diventata magazzino per stivare le confezioni dei prodotti. Tante anche le sinergie di territorio, infatti la rete è un valore per Maurizia e si dedica a costruire modalità affinché produttori possano stare insieme, tra queste partnership, in modo particolare, vi è quella con il Pastificio teanese Vesuvio che lavora i grani dell’azienda.  

Di Carlo Scatozza

redattore di Campania Slow | Contatto Facebook: http://it-it.facebook.com/people/Carlo-Scatozza/1654720386

2 pensiero su “Biodiversità in Agricoltura da Masseria Gliottone a Teano, legumi storici tra olivi e zafferano”

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