Ven. Nov 22nd, 2024

La ‘Cerca e della cavatura del tartufo in Italia: conoscenze e pratiche tradizionali’ è ufficialmente iscritta nella lista UNESCO del Patrimonio culturale immateriale. La decisione è stata comunicata giovedì 16 dicembre a seguito del pronunciamento del Comitato intergovernativo UNESCO.

Una candidatura di carattere nazionale per l’Italia, che ha visto il coordinamento tecnico-scientifico istituzionale del Servizio II- Ufficio UNESCO del Segretariato Generale del Ministero della Cultura (MiC), il cui  percorso è stato seguito e implementato dalla partecipazione diretta e costante della vasta comunità che si identifica nell’elemento, una rete interregionale nazionale composta dall’Associazione nazionale Città del tartufo (Anct), soggetti riuniti in gruppi associati nella Federazione nazionale associazioni tartufai italiana (Fnati), da altre libere Associazioni e da singoli Tartufai. La ‘Cerca e cavatura del Tartufo in Italia’ rappresenta un patrimonio culturale immateriale di conoscenze e pratiche tramandate oralmente per secoli che caratterizzano la vita rurale dei tartufai nei territori tartufigeni italiani. Un patrimonio di conoscenze vaste, incentrate sulla profonda conoscenza dell’ambiente naturale e dell’ecosistema, che enfatizza il rapporto tra uomo e animale, riunendo le competenze del tartufaio e quelle del cane con la sua capacità olfattiva, di cui l’uomo è abile addestratore e con il quale crea un rapporto simbiotico. Una tradizione antica che racconta di una pratica che accomuna l’Italia dal Nord al Sud declinata secondo l’identità culturale locale, tramandata attraverso storie, aneddoti, pratiche e proverbi che raccontano di un sapere che riunisce vita rurale e tutela del territorio.

“Ottimo risultato, finalmente – ha commentato Vincenzo Girfatti, presidente del Parco Regionale del Matese –, la Cerca e cavatura del tartufo in Italia è diventata Patrimonio culturale immateriale dell’umanità. Un riconoscimento importantissimo, lo credevamo già da tempo, perciò anche la decisione nel passato di istallare la tabella “Associazione Nazionale Città del Tartufo” perché ricordiamo che il Parco Regionale del Matese è l’unico Parco in Italia ad essere socio del sodalizio”.

Lieto fine, dunque, dopo otto anni di iter per un risultato fondamentale.

Di Carlo Scatozza

redattore di Campania Slow | Contatto Facebook: http://it-it.facebook.com/people/Carlo-Scatozza/1654720386

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