Successo bis per la rassegna annuale TerrArdente, egregiamente promossa dall’Ente Parco Regionale dei Campi Flegrei. Dopo i consensi dell’evento inaugurale, in stile barocco nella suggestiva cornice del Parco Vanvitelliano del Fusaro, a distanza di una settimana, lusinghieri apprezzamenti sono toccati pure al Cibus & Salus Festival ai suoi esordi, firmato da M.A.C.S., Mecenati per Cultura, Cinema e Sport, vincitori della manifestazione d’interesse dell’Ente.
Il riuscito evento ha condotto idealmente i partecipanti nei Campi Flegrei dell’Impero Romano.
Come location, il suggestivo Parco Monumentale di Baia, affacciato sulle insenature flegree.
La riuscita manifestazione è stata ideata per promuovere un luogo d’incanto, ricco di potenzialità, di paesaggi e splendida natura, e con esso la cultura flegrea con specifico riferimento alla proposta turistica ad ampio raggio.
Un variegato percorso narrativo intorno al cibo, mirato sul coinvolgimento efficace dei sensi, in cui il nettare di Bacco e le eccellenze alimentari flegree di mare e di terra, sono stati valorizzati quali piaceri e creatività, espressioni della cultura di un luogo e legami con esso, elementi per mantenere il benessere fisico ed economico, e occasione per valorizzare siti artistici, archeologici e storici
Passeggiata naturalistica guidata, dalla cittadina di Baia attraversando al tramonto lo scenografico sentiero sul fianco della collina, verso la panoramicissima sommità del Parco Monumentale, luogo di eccezionale valore archeologico e paesaggistico dal quale si gode di una magnifica vista sulle opposte insenature.
Ad accogliere gli invitati, i Synaulia con le danze e i suoni dell’antica Roma, ottenuti grazie all’utilizzo dei preziosi strumenti musicali ricostruiti attraverso la ricerca e lo studio di fonti iconografiche e letterarie e di reperti archeologici.
Sullo sfondo delle rovine della mitica Villa che sarebbe stata del potentissimo Giulio Cesare, le opere luminose dell’artista Annalaura Di Luggo.
Degustazione a cura di MAVV Wine Art Museum, partner di MACS, con interessante narrazione storica dei suoi accademici, incentrata sui vini dalle origini antichissime, DOC e IGP dei Campi Flegrei: Falanghina, Passio e Piedirosso, prodotti dalla cantina La Sibilla, viticoltori da cinque generazioni. A porgerli con professionalità, e ad illustrarne le caratteristiche tecniche, i sommelier dell’AIS.
Col l’appuntamento nel Parco Archeologico di Baia, la rassegna annuale dell’Ente Parco Regionale dei Campi Flegrei ha dunque confermato il successo raggiunto nella kermesse inaugurale settecentesca al Fusaro.
Cultura, prodotti e soprattutto vini millenari dei Campi Flegrei, negli interventi dell’archeologo Flavio Castaldo – che ha approfondito il legame tra il territorio e la Grecia – e del prof. Raffaele Beato, che ha parlato dei vitigni antichissimi della zona e ha sottolineato il lavoro svolto dall’Ente Parco Regionale dei Campi Flegrei, evidenziando l’importanza che rivestirà la prossima realizzazione di un vigneto di 4mila mq destinato alla produzione del vino ufficiale (unicum in zona) dello stesso Ente, quale “occasione per realizzare attività e azioni legati alla valorizzazione del vino flegreo e promozione del territorio” – come spiegato dal presidente Francesco Maisto.
L’endocrinologa Giovanna Muscogiuri ha invece parlato sul rapporto tra prodotti del territorio e benessere.
Lo chef puteolano Ciro Coccia ha presentato i piatti scelti per valorizzare i prodotti dei Campi Flegrei di terra e di mare, come le Alici del Golfo di Pozzuoli, le Cozze bacolesi con ricotta di capra, erbette aromatiche e crema di zucchine, le Polpette al Limone pane di Procida, le delicate vellutate di Zucca di Capo Miseno e di Cicerchia locale, le Frittatine di pasta e le Montanarine col caratteristico Pomodoro Cannellino flegreo.
Applausi per lo spettacolo teatrale portato in scena dagli attori della compagnia “Il Principe”: un divertissement sui Menecmi di Plauto. Al direttore amministrativo dell’Ente Parco Campi Flegrei, Massimo D’Antonio, l’introduzione storica sull’inganno di Nerone per eliminare la madre Agrippina rifugiatasi in zona.