Allarme grano, D’Urso dal Ministro Patuanelli: “I piccoli produttori rischiano di essere schiacciati dai colossi della pasta”
“A inizio 2022 non ci sarà abbastanza grano per tutti e noi piccoli produttori che abbiamo dato valore alla qualità, all’artiginalità e al made in Italy saremo schiacciati dai colossi della pasta”. È il monito lanciato questa mattina dall’imprenditore irpino Alfonso D’Urso, in occasione dell’incontro che si è svolto a Napoli con il ministro delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli.
Il Ceo di Pastificio Graziano, presente all’iniziativa organizzata da Campagna Amica, ha avuto modo di esporre le preoccupazioni e le perplessità di un comparto strategico per tutta la Campania come quello della pasta. Il problema è la scarsità delle risorse con il conseguente aumento dei prezzi del grano. La produzione del Canada, che è il primo esportatore di grano duro del mondo, è precipitata del 46%, da 6,5 a 3,5 milioni di tonnellate, il raccolto più scarso dell’ultimo decennio. Analogo crollo negli Stati Uniti, dove il raccolto si è dimezzato da 1,9 a 1 milione di tonnellate.
Con meno grano duro in circolazione i prezzi sono impazziti. Sulle principali Borse merci italiane per i cereali – Milano, Foggia, Bologna – le quotazioni del grano duro sono balzate dai circa 300 euro a tonnellata di giugno agli attuali 500 euro per il frumento nazionale fino ai 600 per quello di importazione.
La conseguenza? “Nel 2022 non avremo abbastanza grano italiano per fare la pasta – avverte D’Urso – e noi piccoli artigiani che abbiamo investito nel Made in Italy saremo ‘mangiati’ da chi ha sempre acquistato all’estero”
Secondo le previsioni ci sarà una corsa all’accaparramento del grano italiano e la situazione si ripercuoterà principalmente sulle produzioni artigianali.
“Le ripercussioni sui prezzi si vedono già – aggiunge l’Ad di Pastificio Graziano – L’aumento ricade su tutti, dai mugnai fino ai consumatori. Le quotazioni sono quasi raddoppiate e per chi non ha scorte di semola produrre diventa impossibile. Purtroppo il mercato del grano è globale e quando c’è un deficit nella quantità di grano prodotto nel mondo ne risentono tutti, in particolare noi piccoli che abbiamo investito nel valore del Made in Italy. Negli ultimi dieci anni molte industrie anziché garantirsi gli approvvigionamenti con prodotti nazionali hanno preferito acquistare sul mercato internazionale approfittando delle basse quotazioni, ma adesso si riverseranno sul grano italiano e per noi sarà la fine”.
Il Ministro Patuanelli ha raccolto con attenzione le riflessioni dell’imprenditore irpino accompagnato, tra l’altro, dal dott. Ignazio Maffei, titolare del Pastificio Pugliese Maffei. Il ministro ha promesso che presto convocherà un tavolo con le parti per individuare una soluzione che tenga conto dei problemi dei piccoli artigiani.
“Il Ministro era già consapevole della problematica che ci investe – conclude D’Urso – Adesso però tocca trovare una logica di mercato e una politica condivisa per sostenere ogni attore di questa storia: industrie, gdo, agricoltori e noi piccoli produttori che forse rappresentiamo l’anello più debole”.