Soprattutto il mondo ristorazione ed eventi dovrebbe essere in prima fila per chiedere il provvedimento
Pare surreale il dibattito di queste ore, sul GreenPass, se uno è sano di mente dovrebbe salutare l’obbligatorietà nei luoghi affollati come una liberazione, ed invece da una politica malata ( e non vaccinata) da un lato e da associazioni e giornali dall’altro, ci sono distinguo e contrarietà, il bello è che questi lo fanno pure per “difendere”, dicono, quelle categorie come i ristoratori, che sarebbero alle prese con un altro obbligo, quello di dover verificare il Greenpass dei clienti; ma veramente fate? All’orizzonte, se non si prendono provvedimenti, ci sono nuove chiusure,lockdown, morti, con una variante che impazza su chi non è vaccinato e che se lasciata libera di “scorrazzare” potrebbe bucare prima o poi agevolmente pure i vaccinati, facendoci ripiombare nella morte delle chiusure. Chi si oppone al Greenpass è un nemico della vita e della economia, nemico ancor peggiore di ristoratori, organizzatori di fiere, eventi e concerti, nemico dello sport e della socializzazione felice, tutte categorie, queste, non essendo dipendenti statali in smartworking, dovrebbero mobilitarsi in queste ore per chiederne con forza l’applicazione e chiedere magari regole certe e, perchè no, anche strumenti e sostegni per il corretto monitoraggio del greenpass nei propri locali. Il resto è stregoneria, politica malata, stupidaggine e alla lunga, chiusura.