Sab. Nov 2nd, 2024

Draghi e principesse, fate e cavalieri, mostri spaventosi e creature fantastiche. Sono loro i protagonisti de I Borghi Animati – L’Italia come non l’avresti mai immaginata, il progetto vincitore di Viaggio in Italia, il contest lanciato dal Ministero della Cultura, in collaborazione con Invitalia, per promuovere il turismo lento e di prossimità nei borghi italiani, attraverso una modalità di racconto digitale e innovativa.  Il progetto – a cura dell’hub creativo piacentino That’s Motion – è stato selezionato da una commissione cha ha raccolto oltre 1.200 proposte. Le illustrazioni, realizzate da venti autori tra i più attivi della scena italiana, prendono spunto da leggende, storie antiche e tradizioni popolari legate a ciascun territorio. Un viaggio digitale che, attraverso opere statiche e animate, proporrà agli internauti percorsi inediti tra i borghi italiani durante tutta l’estate. 

Creature e tesori misteriosi, spiriti arcani e folletti ci conducono lungo un viaggio fantastico alla scoperta dei nostri borghi più caratteristici: dalla lucana Acerenza, nella cui cattedrale, secondo un’antica leggenda, sarebbero custoditi il Sacro Graal e le spoglie della figlia di Dracula; ad Acitrezza, il piccolo borgo di pescatori siciliano, dove Polifemo, innamorato di Galatea e accecato dall’ira, lancia un grosso masso contro il pastore rivale in amore; fino ad arrivare  ad Argegna, sulle sponde del Lago di Como, dove sono in molti a giurare di aver visto nuotare e inabissarsi nelle acque del lago il Lariosauro, un enorme rettile coperto di squame rosse.

E ancora: il viaggio fiabesco procede in Sardegna sulle sponde del coloratissimo borgo di Bosa, famosa per ospitare uno dei carnevali più particolari e irriverenti dell’isola; fino a Cervinia, celebre località sciistica della Valle d’Aosta, e qui animata da Gargantua, il gigante buono che durante il soggiorno aiuta i valligiani con il suo dito a pigiare l’uva o a recuperare un bove caduto nel burrone. Un drago verde ha scelto come propria dimora Orta San Giulio, in Piemonte, liberata poi dall’omonimo Santo, mentre a Francavilla Fontana, in Puglia, una leggenda medievale narra che la cittadina barocca nacque proprio nel punto in cui un cacciatore, al seguito di Filippo d’Angiò, scoccò la sua freccia che si rivelò dunque magica. Danzanti folletti del bosco, intelligenti e buoni, pullulano tra i vicoli della cittadina di Gemona in Friuli Venezia Giulia, mentre a Vitorchiano, nel Lazio, i Maori dell’Isola di Pasqua incidono un vero Moai su una pietra lì rinvenuta. La carovana di folletti animati prosegue fino a Bobbio, in Emilia-Romagna, in cui il ponte, come narra la leggenda, ha un’arcata particolare perché sorretta da decine di diavoletti. Il fantasma di Sora Laura si aggira invece a Palazzo Vitelli alla Cannoniera a Città di Castello, in Umbria, mentre a Palmoli, in Abruzzo, i Mazz’marill, folletti tipici della tradizione, si nascondono tra gli arbusti, attendendo i visitatori del bosco.  I  famosi “polentari” di Corinaldo nelle Marche cuociono la polenta nei pozzi del Paese, mentre a Chiusi, in Toscana, una chioccia anima la cittadina con al seguito un esercito di 500 pulcini d’oro. Il Palio della Marciliana evoca invece atmosfere e personaggi provenienti dall’epoca medievale nella veneta Chioggia, mentre a Porto Venere, in Liguria, meta di artisti e letterati nell’Ottocento, un dipinto miracoloso svetta dalle acque così come narrato in una famosa leggenda del Duecento. Le streghe volteggiano sui cieli di Castelrotto in Trentino Alto Adige, portando con sé i temporali, mentre il suono delle campane serve a tenerle lontane, mentre la cittadina di Squillace in Calabria può addirittura vantare la sua fondazione per mano di Odisseo. Infine Termoli in Molise nasconde la leggenda del drago Landoro che nessun pescatore aveva il coraggio di affrontare mentre nella antichissima città di Agropoli, in Campania, sembra che si senta ancora il pianto della Regina Verde, la principessa saracena che si innamorò di un giovane pescatore, e che attende ancora il suo ritorno.

Di Carlo Scatozza

redattore di Campania Slow | Contatto Facebook: http://it-it.facebook.com/people/Carlo-Scatozza/1654720386

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