Dom. Dic 22nd, 2024

Si è svolta ieri presso l’Hotel Cerere di Paestum la presentazione di ”Biologicamente”, l’iniziativa finanziata nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale della Campania 2014/2020 (FEASR Misura 3 – Sottomisura 3.2 – Tipologia di intervento 3.2.1) rivolta a produttori e consumatori, con l’obiettivo di far comprendere i vantaggi delle coltivazioni biologiche e da agricoltura integrata-certificata. La campagna di sensibilizzazione che vede come soggetto promotore la Cooperativa Agricola TerrAmore, prevede ben 35 iniziative per incentivare la svolta verso una reale sostenibilità affinché si attivino delle pratiche efficaci per un’agricoltura più verde, più efficiente e più equa, incoraggiando un migliore uso delle risorse naturali per affrontare il cambiamento climatico, salvaguardare la biodiversità, promuovendo la ricerca, l’innovazione e la condivisione delle conoscenze. “Vogliamo far capire ai giovani l’importanza di consumare cibo sano – dichiara Carmine PapacePresidente di TerrAmore – e ad agricoltori e produttori la necessità di investire sulla sostenibilità ambientale per il futuro delle loro aziende e del pianeta”.

Dopo i saluti di Carmine Papace Presidente TerrAmore e Franco Alfieri Sindaco di Capaccio – Paestum, sono intervenuti: Sabato Esposito Responsabile di misura Regione Campania, Demetrio Esposito Direttore commerciale TerrAmore, Enrico Amico Presidente Associazione Agricoltura Biodinamica, Maria Manuela Russo Vicepresidente Ordine dei Tecnologi Alimentari Campania e Lazio, Emanuele Alfano Biologo Nutrizionista, Nicola Lalla Funzionario Settore Agricoltura Regione Campania, Antonio Briscione Presidente Ente Riserva Foce Sele Tanagro, Salvatore Basile Direttivo Aiab Campania, Michele Buonomo Segreteria Nazionale Legambiente, Antonio Costantino Presidente Confagricoltura Salerno, Vito Busillo Presidente Coldiretti Salerno. Conclude: Nicola Caputo Assessore all’Agricoltura Regione Campania

Il Biologico in Campania
In Campania dove sono oltre 69 mila gli ettari coltivati a biologico e più di 6mila gli operatori coinvolti, l’obiettivo è incentivare il new deal dell’agro ecologia, connesso a nuove forme di turismo e ad un’economia circolare. Nasce per questo l’esigenza di sostenere la svolta green dell’agricoltura della Campania che da tempo vanta il primato italiano tra eccellenze e prodotti tipici dell’agroalimentare tradizionale. Un record che può essere raggiunto anche nella lotta all’utilizzo della chimica nei campi e nel ricorso a buone pratiche agronomiche. La conversione al biologico avrebbe solo dei vantaggi: dal punto di vista puramente alimentare favorirebbe il consumo di cibi più sicuri per la salute, in virtù del divieto di utilizzo di pesticidi di sintesi per le colture e di antibiotici negli allevamenti; ciò comporterebbe maggiori controlli di filiera e certificazioni dal campo alla tavola. Anche dal punto di vista dell’impatto ambientale, i risvolti sarebbero positivi perchè il biologico riduce i livelli di inquinamento rendendo le produzioni più sostenibili e tutelando le biodiversità.

Chi è TerrAmore
TerrAmore è una cooperativa sociale composta da 42 soci e fonda i suoi principi base sulla sostenibilità ambientale, ecologica ed economica. Per raggiungere questo equilibrio si affida a pratiche e tecnologie all’avanguardia. L’organizzazione di produttori coltiva circa 450 ettari di cui circa 70 ettari coltivati con metodo biologico e 40 in conversione. Non si utilizzano, quindi, sostanze chimiche di sintesi (concimi, diserbanti, anticrittogamici, insetticidi, pesticidi in genere). Alla difesa delle colture si provvede innanzitutto in via preventiva, selezionando specie rustiche e resistenti alle malattie, e intervenendo con tecniche di coltivazione appropriate.
In un contesto di rispetto della natura e di utilizzo delle energie rinnovabili, si inserisce l’installazione di un impianto fotovoltaico all’interno dell’ azienda. L’impianto è stato installato all’inizio dell’anno 2012 e da allora sono stati prodotti 150.000 kW. Per assolvere al principio di un sistema circolare, l’azienda dispone anche di un impianto di compostaggio riservato agli scarti di lavorazione dei soci: ciò comporta una riduzione dei costi di smaltimento di questi scarti e la produzione di un compost aziendale che viene utilizzato all’interno delle nostre aziende, restituendo al terreno fertilità in maniera naturale.

PER APPROFONDIMENTI
Gestire la sostenibilità

Con l’agricoltura biologica e integrata certificata, l’agricoltore mette al centro la rigenerazione del suolo e la corretta fertilizzazione: le tecniche di coltivazione poggiano sui principi di sostenibilità, rotazione delle colture, e salvaguardia delle risorse naturali. Il metodo di concimazione su base organica e l’aumento di biodiversità sono i primi fondamentali elementi per la ricostruzione degli ecosistemi naturali, favorendo la salubrità dell’ambiente e la qualità degli alimenti. Negli allevamenti limita severamente l’uso di antibiotici e impone che gli animali abbiano accesso a spazi all’aperto, siano nutriti con cibo biologico e in assenza di ormoni per la crescita.

Cosa si intende per biologico
Il metodo biologico è un sistema di gestione della produzione del cibo che mette insieme le migliori tecniche e pratiche ambientali ad alto valore di sostenibilità, ai fini della tutela delle risorse naturali e di elevati standard di sicurezza alimentare e benessere animale. Tali azioni proteggono gli stessi operatori e l’ambiente dal rischio di inquinamento da sostanze chimiche.

Cosa si intende per agricoltura integrata certificata
E’ un sistema di qualità nazionale di produzione integrata (SQNPI). E’ una certificazione riconosciuta quando un sistema di produzione agroalimentare utilizza tutti i mezzi produttivi e di difesa delle produzioni agricole dalle avversità, volti a ridurre al minimo l’uso delle sostanze chimiche di sintesi ed a razionalizzare la fertilizzazione, nel rispetto dei principi ecologici, economici e tossicologici. Le aziende che possono aderire al sistema di produzione integrata o in forma singola o in forma associata sono: produttori, trasformatori, condizionatori e distributori nel caso di prodotto commercializzato sfuso.

Di Carlo Scatozza

redattore di Campania Slow | Contatto Facebook: http://it-it.facebook.com/people/Carlo-Scatozza/1654720386

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