Negli eventi delle 2 Regge casertane di oggi il gotha politico e dei think tank dell’agroalimentare italiano.
Una giornata contraddistinta dal grandissimo caldo ma anche dall’emozione di essere tornati negli eventi dell’agroalimentare in presenza; questo 24 giugno ha dimostrato come la piana campana e segnatamente Terra di Lavoro siano sempre più capitale dell’agroalimentare italiano. Le celebrazioni dei 40 anni dall’istituzione del Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala campana dop alla Reggia di Caserta e il Global Food Innovation Forum organizzato dall’Assessore alle Politiche Agricole della Regione Campania Nicola Caputo alla Reggia di Carditello, hanno offerto, in modo differente ma complementare, mete e visioni dell’agroalimentare proiettato al futuro, il primo focalizzato sulla grande dop meridionale, l’altro sul futuro dell’agricoltura da più punti di vista; li abbiamo seguiti entrambi. Oggi Mozzarella dop è il quarto consorzio di prodotto d’Italia e per dirla con la felice frase di Maurizio De Giovanni, autore di un coinvolgente intermezzo all’evento celebrativo di oggi, “ fu la presa di coscienza, 40 anni fa, di un territorio”. Da quella fondamentale presa di coscienza, tra alti e bassi, si ha ora un consorzio in grado di non essere secondo a nessuno, per dignità e valore del prodotto e dei consociati, per attività promozionale, per controlli sulla filiera, come attesta il lavoro importante dell’organismo di certificazione DQA e l’attività antisofisticazione delle forze dell’ordine. Un appuntamento, impreziosito dal lunch-break preparato dallo Chef Peppe Daddio, cui erano invitati tanti storici componenti del Consorzio di Tutela, dagli ex presidenti agli ex direttori come Antonio Lucisano, massiccia e felice la presenza dei livelli regionali delle associazioni di categoria dell’agricoltura e non solo, in prima fila Coldiretti, Cia, Confagricoltura, la quale, in una nota ufficiale, ha affermato il valore dell’avventura consortile: A lungo il valore inestimabile della filiera della Mozzarella di bufala Campana Dop è stato noto a pochi, ma se oggi la filiera bufalina è diventata un pilastro dell’economia regionale e patrimonio di una coscienza collettiva condivisa lo si deve innanzitutto alla forza del Consorzio tutela Mozzarella di Bufala Campana Dop che ha saputo attivare i canali dell’export realizzando così sul territorio un compiuto modello di sviluppo autocentrato, a partire dall’insostituibile risorsa degli allevamenti bufalini dell’area d’Origine.”
Particolarmente significativo il contributo del Prof.Antonio Limone, dell’istituto Zooprofilattico di Portici che ha illustrato un passato di sfide vinte ma anche un presente in cui è necessario vincere atteggiamenti che non aiutano a risolvere un’altra decisiva questione, ovvero l’eradicazione totale della brucellosi , presente in Italia solo in alcune aree della provincia di Caserta e dell’area dei Nebrodi in Sicilia. Un anniversario, cui sono andati anche i nostri personali auguri al Presidente Raimondo e al Direttore Saccani, cui ha preso parte anche il Ministro dell’Agricoltura del Governo Draghi, Stefano Patuanelli, al suo esordio totale nel monumento vanvitelliano e ne abbiamo potuto cogliere da vicino la meraviglia e lo stupore. Il Ministro ha potuto confrontarsi con le richieste del Presidente del consorzio Raimondo riguardo a maggiori facilitazioni per far si che il prodotto mozzarella dop, già leader in Europa, possa essere mangiato in tutto il mondo. Il Ministro ha dichiarato: “Stiamo andando verso un mondo con sempre più persone e sempre meno territorio coltivabile. Non vogliamo arrivare al cibo sintetico per questo occorre implementare i sistemi di gestione del territorio e questo lo possiamo fare grazie alla sensoristica, all’agricoltura di precisione, al digitale. Dunque tante progettualità, le risorse ci sono e molto dipenderà dalla voglia di investire degli imprenditori. L’innovazione non è una scelta ma l’unica possibilità che abbiamo. Innovazione in Agricoltura presente anche nell’impegno dell’assessore regionale Nicola Caputo che, nel rappresentare il saluto al quarantennale da parte del Presidente De Luca, ha sottolineato come in tante aree agricole soprattutto del sud ci siano ancora difficoltà nel 4G. A testimoniare l’attenzione per la ricorrenza anche lo streaming del sole24ore dedicato e il direttore Tamburini a coordinare il talk principale. Ma dal punto di vista giornalistico non si può non citare il numero speciale di BufalaNews, house organ di Mozzarella dop ad opera del collega Lorenzo Iuliano. Un numero da conservare.
Ritornando alle difficoltà di connessione in aree agricole, le abbiamo sperimentate ( almeno per utenti vodafone come chi scrive) , oltre a quelle ataviche della Reggia di Caserta, anche nell’altra mirabile e di certo più rurale Reggia, quella di Carditello, dove eravamo appunto in mattinata per seguire l’avvio dell’evento Global Food Innovation Forum, organizzato proprio da Caputo per fare il punto e dare la spinta a tutte le politiche e le progettualità della Regione e non solo sul tema Agroalimentare e futuro, e non è un caso che ad aprire il convegno, dopo l’emozionante tributo video a Procida, capitale della cultura 2022 ( ma anche dell’agricoltura eroica delle piccole isole) oltre all’assessore al ramo, ci fosse anche, seppur in remoto per un impegno all’estero, la collega di giunta all’innovazione, Valeria Fascione che ha illustrato le notevoli progettualità che cointeressano l’agrolimentare con le strategie Ris3 di specializzazione intelligente e che stanno finanziando il vivace settore di start up campane in tanti aspetti dell’innovazione tecnologica. Nicola Caputo ha introdotto i numerosi Camp-Fire che hanno affrontato con dei focus temi cardine dell’agroalimentare come la trasformazione del consumatore.
Nella sua introduzione le sfide del futuro dell’agricoltura campana nel quadro nazionale e internazionale ha affermato: l’Italia ospita il pre-summit sui Sistemi del Cibo delle Nazioni Unite. Abbiamo bisogno di ragionare e di confrontarci su quali sono gli scenari che hanno davvero rilievo e su cui vogliamo scommettere per il futuro della nostra agricoltura e del nostro pianeta. L’opportunità che ci offre il summit delle Nazioni Unite è quello di accendere un riflettore sulle traiettorie d’azione e sulle responsabilità di cui possiamo farci carico trasformandole in occasioni di crescita per tutti. Il Global Food Innovation Forum è una prima tappa che facciamo per aprire le eccellenze della Campania ad un dialogo con le eccellenze e le reti nazionali, europee e internazionali. Non sarà l’ultima tappa. Ci sono altri temi su cui stiamo lavorando: le frontiere della zootecnia anche nella prospettiva della One Health, il rapporto tra cibo e salute e la nutraceutica come area su cui investire per declinare la qualità delle nostre produzioni, la digitalizzazione come direttrice di transizione dei territori e delle imprese, in forte collegamento con le azioni sulla strategia di specializzazione intelligente regionale. La seconda ragione per cui ho voluto il Forum è che il PSR ha investito e investirà un ammontare notevole di risorse sull’innovazione delle imprese agricole e dei territori rurali: sono soldi pubblici ed è un patrimonio che deve essere valorizzato e diventare collettivo quello dell’innovazione realizzata nelle aziende, nelle filiere e nei Partenariati Europei per l’Innovazione o nelle future AKIS della nuova PAC. Il modo per valorizzare questa innovazione è fare sistema, connetterci alle reti: avremo l’EIT, il Cluster Nazionale dell’Agrifood, PRIMA, il Ministero della Ricerca, la DG AGRI, la DG Environment, la DG Ambiente e il JRC. Il Global Food Innovation Forum nasce come momento per ragionare di complementarietà e convergenza tra fondi e programmi, tra Europa e regioni, ma anche tra regioni italiane, pure nella chiave, che rappresenta una vocazione naturale per la Campania, degli ecosistemi dell’innovazione euromediterranei rispetto ai quali credo che l’agricoltura della Campania possa e debba avere un ruolo di pivot. La terza ragione per cui ho voluto il Global Food Innovation Forum nel Real Sito di Carditello è perché io credo nei giovani e credo nella possibilità di legare agricoltura e cultura in nome dell’innovazione. E’ essenziale quello che la giovane imprenditoria può fare per trainare verso l’alto la competitività delle filiere e del nostro territorio. Abbiamo tutti i responsabili nazionali Giovani delle principali associazioni di categoria che sono a Carditello per confrontarsi e produrre una nuova cultura della cooperazione per l’innovazione a partire dal cibo. Non è una sfida che si vince da soli quella di costruire il futuro.