Lun. Dic 23rd, 2024

Sitopia. Come il cibo può cambiare il mondo, è l’ultimo libro di Carolyn Steel, una delle più apprezzate studiose del rapporto che lega cibo, città e civiltà. Il suo libro d’esordio, Hungry City, è stato insignito di vari premi e riconoscimenti, tra i quali il prestigioso Royal Society of Literature.

Sitopia è un neologismo che significa “luogo del cibo” (dal greco sitos, cibo + topos, luogo) e parte dal presupposto che il cibo – dai nostri antenati cacciatori-raccoglitori fino all’insaziabile appetito delle moderne megalopoli – ha sempre plasmato i nostri corpi e le nostre case, l’economia e i paesaggi, il modo in cui vediamo la natura e la società: che ce ne rendiamo conto o meno, il mondo nel quale viviamo è continuamente forgiato dal cibo. Esso, dunque, è anche la leva più efficace che abbiamo a disposizione per cambiarlo e trasformarlo, come già accaduto in passato.

Oggi però tendiamo ad assegnare ben poco valore a ciò che mangiamo: qual è il costo reale di un hamburger? Qual è il prezzo da pagare per l’attuale monopolio industriale-alimentare? La sistematica svalutazione del cibo che tipo di ambiente e cultura sta creando? Come nutriremo gli oltre otto miliardi di esseri umani che presto abiteranno la Terra? Sempre più spesso sentiamo parlare di orti civici e agricoltura urbana come di un trend in crescita, come testimoniato dall’attenzione posta al tema dalle istituzioni pubbliche a tutti i livelli.

Il più famoso esempio a riguardo è il caso del Brooklyn Grange di New York, l’orto urbano più grande del mondo:  6.500 metri quadrati in uno spazio ricavato sui tetti di 2 edifici industriali dismessi. L’iniziativa ha riscosso un successo enorme e si è diffusa anche in Europa: come l’orto agricolo nella fiera di Parigi, destinato a diventare il più grande del mondo con i suoi 14.000 metri quadrati. Questi esempi, come varie altre iniziative, sono occasioni  per creare consapevolezza sulla produzione del cibo, stimolare la partecipazione cittadina e diffondere a livello di comunità i valori della sostenibilità e di un’agricoltura fatta di prodotti sani, genuini e a chilometro zero
Attingendo a varie fonti – storia, economia, filosofia, biologia – e analizzando innovativi sistemi di produzione e consumo come, tra gli altri, agricoltura urbana, nuove modalità di pianificazione urbanistica e le potenzialità dell’agroecologia, Carolyn Steel utilizza il cibo come una lente per rispondere a queste e altre domande, per analizzare il nostro presente e tentare di costruire un futuro miglioreSitopia è un’utopia possibile, una via da seguire per prosperare su un pianeta sempre più affollato e surriscaldato.

Di Carlo Scatozza

redattore di Campania Slow | Contatto Facebook: http://it-it.facebook.com/people/Carlo-Scatozza/1654720386

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