Lun. Nov 4th, 2024

Molte le associazioni che oggi incalzano il governo sul tema delle riaperture possibili, registriamo proposte e dati da parte di Agrocepi, UIV, Asso Banqueting e Catering

Proposte Agrocepi su tutela MadeinItaly e riaperture 

Lettera aperta di Agrocepi, da parte del Presidente Corrado Martinangelo sulle misure Covid ai Ministri delle Politiche agricole alimentari e forestali, dello Sviluppo economico e per il Sud e la Coesione territoriale  in previsione dei prossimi provvedimenti per alcune riaperture e per interventi di sostegno:

Fatto salvo la priorità alla Salute e cogliendo la volontà del Governo di dare segnali per la ripresa economica, indichiamo alcune nostre priorità.

La perdurante chiusura dell’ horeca e della ristorazione ha avuto pesanti ripercussioni anche sulla filiera agroalimentare, con il rischio di disperdere il patrimonio del Cibo Italiano in considerazione pure di possibili speculazioni di investitori non inclini al Made in ITALY.

– PROPOSTE A BREVE TERMINE :

a) Ristrutturare e migliorare il Bonus ristorazione;

b) Aperture delle attività connesse al Cibo in zona arancione, solo all’ aperto, a pranzo e a cena e fino alle 22, con rigidi protocolli di sicurezza;

c) In zona gialla apertura di tali attività a pranzo e a cena anche al chiuso fino alle 23, con rigidi protocolli di sicurezza;

4) Contributi una tantum non solo su calo fatturato (dal 30% al 20%) ma anche su costi fissi, perdite e sulla materia prima eventualmente in giacenza;

5) Rinvio di tasse e tributi vari fino al 31 Ottobre 2021;

– PROPOSTE A MEDIO TERMINE :

a) Consentire prestiti bancari con la garanzia dello Stato, ma almeno a 10 anni;

b) Istituire un Fondo di garanzia speciale tramite le assicurazioni e/o i Confidi per proteggere il Cibo italiano che sarebbe attivato di fronte a gravi perdite della filiera enogastronomica ed agroalimentare;

c) Attivare un Credito di imposta del Made in ITALY strutturale per soggetti della filiera Agroalimentare ed enogastronomica che si aggregano in diverse forme, per valorizzare i nostri prodotti di eccellenza come ampliamento della una tantum del Bonus Ristorazione.

Successivamente presenteremo un piano più organico in previsione della prossima legge di Stabilità. 

Vino VINO, RIAPERTURE (UIV): SETTORE LEGATO A DESTINO RISTORAZIONE, 500MLN DI EURO DI CREDITI NON INCASSATI

I lockdown hanno fortemente penalizzato la ristorazione e con essa il mondo del vino, che solo in Italia registra nell’ultimo anno crediti non corrisposti dall’horeca per 500 milioni di euro e mancate vendite nel ‘fuori casa’ per 1,5/1,8 miliardi di euro. Ora, con le riaperture a singhiozzo previste nelle bozze del Dl Riaperture, la normalità è ancora lontana e le tensioni finanziarie si fanno sempre più forti. Per questo chiediamo al Governo di attivare con il ‘Fondo filiere in crisi’ anche misure di sostegno per far fronte alla sofferenza dei mancati pagamenti e strumenti a sostegno della ristorazione”. Lo ha detto oggi il segretario generale di Unione italiana vini (Uiv), Paolo Castelletti, commentando la discussione sul Dl Riaperture all’ordine del giorno oggi in Consiglio dei ministri.

“La ristorazione – ha aggiunto Castelletti – è da sempre la migliore alleata del vino e anche in questa congiuntura condividiamo le difficoltà di uno dei settori più colpiti dalla crisi, certi che una volta tornati alla normalità il binomio torni a essere il principale testimonial del made in Italy. Uiv ritiene che in vista delle riaperture – in particolare le più imminenti degli Stati Uniti e del Regno Unito – il settore necessiti anche di una forte azione di promozione per capitalizzare la propria immagine nel mondo e intercettare il ‘rimbalzo’ dei consumi che dovrebbe arrivare più velocemente in alcuni mercati internazionali. È necessario, dunque, aumentare il budget della misura Ocm promozione e semplificare le regole”.

Secondo l’Osservatorio di Unione italiana vini, la maggior presenza di vino in cantina (+3,6% sul pari periodo del 2020) è determinato da un’ultima vendemmia in crescita del 3,2%. Ne consegue che gli attuali 200mila ettolitri in eccedenza rispetto allo scorso anno siano quasi totalmente un effetto della maggior produzione. Lo scorso anno il mercato interno (-24% a valore) ha perso dieci volte più dell’export (-2,3%, a 6,3 miliardi di euro), con l’horeca a -38%, le enoteche a -23%, la vendita diretta a -19% a fronte di una crescita del 12% delle vendite nella grande distribuzione. I numeri nel complesso, attenuati dalle performance delle grandi aziende che lavorano con la Gdo, non svelano però le forti difficoltà di migliaia di piccoli e medi produttori – spina dorsale del prodotto Italia –, da sempre legati al comparto della ristorazione.

Mondo Eventi, il grido di dolore delle associazioni banqueting e catering 

Come è ormai noto a tutti dalla scorsa settimana non si fa che parlare di ripartenza, che vedrà nel prossimo 26 aprile la data per riprendere gradualmente le attività di svariati settori. Invece, su quando potranno ripartire gli eventi, sia privati che business, poche parole e niente di ufficiale, solo delle preoccupanti indiscrezioni. Preoccupanti perché, a quanto pare, il Governo ha individuato una data di ripresa per il nostro comparto nel 1 luglio, tra ben più di due mesi. Se fosse davvero così saremmo evidentemente fuori tempo massimo!” Questo l’amaro commento di Paolo Capurro, Presidente di ANBC, Associazione Nazionale Banqueting e Catering.

“È da giorni che aspettiamo indicazioni chiare e precise su come e quando i nostri imprenditori potranno riprendere le loro attività, ma non è certo questa la notizia che volevamo commentare. Ricordo a tutti che siamo praticamente fermi da marzo dello scorso anno e che i nostri fatturati sono crollati mediamente del 90%. In ragione di questo dobbiamo attendere ancora più di due mesi? Non possiamo più aspettare, non ce lo possiamo permettere in nessun modo. Per questo riteniamo giusto anticipare la data di almeno un mese, per non perdere anche le poche prenotazioni che dall’anno scorso sono state posticipate a giugno del 2021. In caso contrario sarà necessario ragionare su indennizzi finalmente adeguati, che tengano conto delle enormi perdite e dei costi fissi, o per noi si tratterebbe del colpo di grazia!”.

“Tra l’altro, faccio presente a chi è preposto a prendere questo tipo di decisioni che il nostro lavoro dipende in maniera sostanziale dalla possibilità di programmare, quindi dobbiamo avere delle certezze. – Conclude Capurro – Anche in termini di sicurezza, siamo sicuri di poter riprendere a lavorare in tranquillità, per tanti motivi. Prima di tutto perché siamo promotori di protocolli ancora più stringenti di quanto non siano quelli imposti dalle Istituzioni, poi perché andiamo verso la bella stagione e la maggior parte degli eventi saranno organizzati all’aperto. Lavoreremo con un numero chiuso di invitati parametrato allo spazio a disposizione, con la preiscrizione e la tracciabilità di tutti i partecipanti. E ancora, stiamo valutando la possibilità di richiedere agli ospiti ulteriori garanzie, magari dimostrando di essere vaccinati o facendo un tampone nelle 48 ore precedenti l’evento. Insomma, possiamo riprendere il lavoro in sicurezza, e abbiamo bisogno di farlo prima possibile. Così non si va più avanti!

Di Carlo Scatozza

redattore di Campania Slow | Contatto Facebook: http://it-it.facebook.com/people/Carlo-Scatozza/1654720386

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